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Sanità

Sono circa 1.500 in Liguria i pazienti presi in carico nel 2022 dai servizi sanitari e sociosanitari degli Enti del servizio sanitario regionale per disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (Dna)
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di Giorgia Fabiocchi
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GENOVA - Sono circa 1.500 in Liguria i pazienti presi in carico nel 2022 dai servizi sanitari e sociosanitari degli Enti del servizio sanitario regionale per disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (Dna), che possono colpire tutte le fasce d'età ma si manifestano per la gran parte dei casi nell’adolescenza. L'età di esordio si è abbassata e il disturbo è maggiormente diffuso nella popolazione femminile; rispetto a una decina di anni fa, anche la popolazione maschile ne è sempre più interessata. Gli ultimi dati disponibili ci dicono che, tra i 12 e i 17 anni, negli esordi, un caso su dieci riguarda un maschio. I dati sono resi noti in occasione della Giornata del Fiocchetto Lilla, per la lotta e la prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare e della nutrizione.

"Quella dei disturbi alimentari è una patologia che non viene più sottovalutata dal sistema e questo è un primo importante risultato per affrontare un tema con elevati contorni sociali e psicologici – spiega il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti -. Parlare di questa malattia, in una giornata così sentita e partecipata, è il primo modo per affrontarla. Sappiamo tutti che in questo campo la sanità sta scontando i problemi legati alla pandemia che ha impedito agli ospedali e ai presidi socio sanitari del territorio di lavorare come avrebbero voluto e potuto, insieme ad errori di programmazione che ci trasciniamo dal passato. Oggi vogliamo andare di fretta per recuperare il tempo che il Covid ci ha sottratto per l’individuazione delle professionalità che servono al sistema ma anche per trovare i percorsi più adatti di presa in carico dei soggetti più fragili fino ad arrivare alla soluzione del problema".

"Pochi mesi fa abbiamo approvato in Giunta la proposta di Piano biennale presentata da Alisa e vagliata dal ministero della Salute - commenta Angelo Gratarola, assessore alla Sanità di Regione Liguria - il cui obiettivo generale è la definizione di un percorso regionale uniforme di presa in carico delle persone con disturbi dell’alimentazione e nutrizione per garantire la continuità delle cure nelle diverse fasi del percorso assistenziale. I bisogni del paziente con disturbi della nutrizione e dell’alimentazione sono complessi e richiedono risposte nell’ambito di un sistema coordinato e fortemente individualizzato di cura, a elevata flessibilità e integrazione tra i diversi servizi e professionisti coinvolti. Certamente con la pandemia il fenomeno si è accentuato e colpisce oggi sia maschi sia femmine, in particolare nella fase delicata dell’adolescenza. Desidero esprimere la mia vicinanza a tutti coloro che soffrono di questo disturbo e alle loro famiglie, ricordando, ancora una volta, che dai disturbi alimentari si può guarire".

Nasce così l'idea, coltivata da oramai diverso tempo, di dare luogo a un'interazione tra l'ospedale Gaslini e la città in tema di disturbi alimentari. "Abbiamo in mente il concetto diffuso del Gaslini per prendersi carico di queste problematiche, proprio perché il nosocomio è più dotato di caratteristiche e capacità di cura verso i giovani - spiega l'assessore Angelo Gratarola -. È capace di prendersi in carico persone di queste età, adolescenziali, piuttosto che far finire i giovani in centri per adulti. Il Gaslini potrà accogliere ragazzi anche più grandi dei 14 anni, perché credo nell'estensione per alcune patologie e per alcuni pazienti, sia in tema di continuità medica che per capacità. Ritengo sia giusto che lo faccia un grande istituto pediatrico come il Gaslini". Si potrebbe quindi estendere la fascia d'età e arrivare tra i 17 e i 18 anni, per quanto riguarda la presa in carico all'ospedale pediatrico genovese.

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