A pochi giorni dalla giornata mondiale del sonno, che in questo 2023 si celebra venerdì 17 marzo, alla Camera dei Deputati verrà presentata una proposta di legge affinché le apnee notturne e i disturbi del sonno vengano considerati alla pari di altre malattie invalidanti e croniche. La proposta ‘Proposta di Legge C. 765 Riconoscimento dell'Apnea Ostruttiva nel Sonno come malattia cronica e invalidante’ è firmata da deputati di ogni colore politico, e sarà oggetto di una conferenza stampa martedì 21 a Montecitorio.
L'apnea ostruttiva del sonno in Italia colpisce fino a 7,5 milioni di persone, anche se i pazienti regolarmente seguiti da un centro specializzato sono poco più di 400mila mentre a curarsi realmente sono solo in 250mila. Tanto si deve ancora fare per creare percorsi diagnostici terapeutici e assistenziali dedicati, i cosiddetti PDTA, la cui creazione è raccomandata nelle linee guida del ministero della Salute.
L'apnea ostruttiva nel sonno è un disturbo respiratorio con ricorrenti episodi di riduzione dell'ossigeno durante le ore di riposo. Questo porta a problemi e all'innesco di processi infiammatori cardiovascolari e non solo. Nei casi di cronicità di questo disturbo possono verificarsi anche eventi ischemici vascolari fino ad arrivare all'infarto miocardico o all’ictus, all'ipertensione arteriosa, alle aritmie come la fibrillazione atriale, al diabete di tipo 2.
A questo si aggiungono i rischi che la carenza di sonno porta a livello professionale come i cali dell'attenzione, la sonnolenza, la mancanza di lucidità che possono mettere a repentaglio la professione e in pericolo chi svolge determinate mansioni.