Ci sono camerette che sembrano il Cape Kennedy Space Center, con postazioni tv, play station, computer e poltrona da gioco accanto al letto. E genitori che a settembre e ottobre chiedono al pediatra cure ricostituenti perché i loro figli mostrano sonnolenza, inappetenza, scarso interesse per la scuola e difficoltà di concentrazione.
E' quella che il pediatra Alberto Ferrando ha chiamato la "sindrome del bambino zombie": i ritmi sonno-veglia cambiano durante l'estate e si tende ad andare a letto più tardi, così si arriva ai primi giorni di scuola impreparati. La soluzione, conferma Ferrando, è solo una: iniziare qualche settimana prima (ovvero da subito) a ricondurre i ritmi circadiani agli orari scolastici, andando a dormire prima la sera.
"A volte basta poco: i bambini risentono molto della mancanza di sonno, il dormire poco causa disturbi di tipo psicologico che sono giù in aumento tra i bambini per via del covid. Iniziamo a fare un rodaggio e a dire i bambini: iniziamo ad andare a letto mezzoretta prima, tra qualche giorno un'altra mezzoretta, dando regole precise".
"I genitori arrivano in studio dal pediatra chiedendo qualche cosa perché il bambino è giù. Ma perché è giù? Perché continua a mantenere i ritmi di vita che aveva prima, durante le vacanze. Va a letto tardi, gioca fino a tardi, al mattino deve svegliarsi presto. La prima conseguenza è che fa meno colazione o non la fa affatto e questo porta a un affaticamento e la richiesta di ricostituenti non servirà a nulla. Non c'è ricostituente che possa sostituire un giusto numero di riposo e di sonno, la colazione al mattino e la tv e gli strumenti digitali".
Continua Ferrando: "La tv non deve essere in cucina né in camera. In cucina si deve parlare, in camera riposare. A volte vedo camere dei bambini che sembrano stazioni di Cape Kennedy".
IL COMMENTO
Un respiro per non dimenticare, ecco perché Breathe ci può aiutare
Blazquez, basta mezze parole: è il momento di dire tutta la verità