GENOVA - Sono quadruplicati rispetto al pre pandemia i ric
overi dei pazienti pediatrici per i disturbi psichiatrici acuti al Gaslini, passati dai 72 casi del 2019 ai 270 del 2022: è questo il dato che emerge dall'incontro "Salute mentale dei bambini e adolescenti: nuove emergenze" organizzato dalla Conferenza Episcopale Italiana che si è tenuto proprio nell'ospedale pediatrico genovese: "Hanno subito un aumento percentualistico nel periodo post pandemico - spiega Laura Siri, neuropsichiatra infantile e dirigente medico presso unità operativa Neuropsichiatria Infantile del Gaslini -. Abbiamo in particolare assistito ad un aumento di quelli che sono i disturbi più internalizzanti del comportamento come autolesionismo, l'ideazione suicidaria e i tentativi suicidari".
Dal 2019 i casi di autolesionismo sono passati dal 10% al 26% (da 7 a 70) e quelli di ideazione suicidaria dal 4% al 18% (da 3 a 49), suicidio che rappresenta la seconda causa di mortalità tra i più giovani dopo gli incidenti stradali. Sono calati invece i disturbi del comportamento contro gli altri, passati dal 35% all'1%. È diminuita l'età a cui i pazienti sviluppano i primi sintomi, passata dai 14 ai 10 anni per quanto riguarda autolesionismo e ideazione suicidaria, tentativi suicidari e disturbi alimentari. Ma l'ospedalizzazione per queste patologie è l'estrema ratio, la prevenzione va fatta a partire dalle famiglie anche se le cure non sono accessibili per tutti: "Tutti dovrebbero poter avere accesso alle cure, purtroppo si vede per esempio pensando alla neuropsichiatria infantile come ci siano pochi posti letto - racconta Lino Nobili, direttore Neuropsichiatria infantile dell’Ospedale Gaslini -. Il Bambin Gesù ne ha 8 più altri per i disturbi della condotta alimentare, noi ne abbiamo 10 e siamo tra quelli che ne hanno di più, è un argomento che deve essere espanso per avere la possibilità di curarsi".