GENOVA - "Su molti pazienti si è acceso un sorriso, sono usciti dalle stanze e l'atmosfera in reparto è cambiata. Pochi incontri ma già colleghi psichiatri di altri reparti liguri mi hanno detto che vorrebbero inserire nelle loro strutture un cane". Così il dottor Rocco Luigi Picci, direttore salute mentale distretto 10 e SPDC Villa Scassi di Genova Sampierdarena, racconta a 'Tiziana&Cirone' gli effetti positivi dell'ingresso del cane Freccia nel reparto di salute mentale.
E' entrata così, come una delle prime esperienze in un reparto di salute mentale, nell’ospedale genovese l’attività assistita per la riabilitazione dei pazienti psichiatrici. Principale obiettivo della pet therapy favorire lo scambio comunicativo attraverso il coinvolgimento dell’animale nel percorso di cura.
"Freccia è un pastore australiano di due anni, giovane, vivace ed esuberante - lo definisce Sonia Ricciu coordinatore infermieristico Asl 3 e conduttore di Freccia - è in addestramento anche in Protezione civile per la ricerca di persone scomparse e abbiamo già fatto tantissime altre esperienze: seguiamo anche bambini in terapia assistita, scuole, pazienti, anche pazienti psichiatrici in altre strutture nel post acuto".
"Io entro comunque in contatto con i pazienti che mi raccontano delle situazioni, magari proprio partendo dal concetto del cane, se hanno animali e da lì arriviamo a instaurare un dialogo".
"Le iniziative in un servizio psichiatrico di diagnosi e cura quindi in un reparto per le urgenze psichiatriche in Italia si contano forse sulle dita di una mano - racconta Rocco Luigi Picci, direttore salute mentale distretto 10 e SPDC Villa Scassi di Genova Sampierdarena - l'idea è nata prima della pandemia, si era così ipotizzato di introdurre la pet therapy in un reparto per le urgenze poi è successo quello che è successo".
"La pandemia ha fatto esplodere i ricoveri di persone giovani, molti minori e non sempre il Gaslini riesce a recepire pazienti adolescenti con problemi comportamentali per cui abbiamo iniziato questo progetto lo scorso 4 aprile".
"In questa prima fase osserviamo - spiega Picci - senza avvisare i pazienti e gli operatori presenti Sonia entra in reparto con Freccia e per ora l'aspetto entusiasmante è stato vedere come si è modificata l'atmosfera del reparto, cioè i pazienti, ovviamente un po' richiamati dall' abbaiare e dal vociferare hanno cominciato a uscire dalle stanze e su molti pazienti si è acceso un sorriso. Parliamo, ripeto, di situazioni di urgenza psichiatrica, quindi situazioni estremamente pesanti da un punto di vista proprio clinico ed è nata l'interazione spontanea tra pazienti, operatori anche loro colti di sorpresa".
"Dopo questa fase di osservazione il tutto verrà trasformato in uno studio - sottolinea Picci - cercando anche degli indicatori, però si percepisce proprio dall'atmosfera di reparto che qualcosa cambia e che la presenza di Freccia ha una valenza terapeutica".
"E’ scientificamente provato - conclude Sonia Ricciu coordinatore infermieristico Asl3 e conduttore certificato di Freccia - che l’animale ha un potere altamente calmante e può fungere da mediatore tra operatori e pazienti. In questa prima fase lasceremo pazienti e cane liberi di interagire. La nostra funzione di operatori sarà di osservazione di queste interazioni affinché vi sia sempre armonia. Per questo si è scelto di svolgere l’attività con personale esperto sia in ambito psichiatrico oltre che in Interventi assistiti con animali".