GENOVA - Sono attese per questa settimana le prime osservazioni del Ministero della Salute al piano socio sanitario della Regione.
Il documento programmatico che disegna la sanità regionale dal 2023 al 2025, il primo post pandemia, è all’esame della Commissione regionale sanità prima del passaggio definitivo in Consiglio regionale. E' stato approvato dalla Giunta regionale lo scorso 24 marzo e rappresenta il maggio investimento degli ultimi 40 anni. Un piano che segue come linee guida il decreto ministeriale 77 che riorganizza l'assistenza territoriale attraverso ospedali di comunità, case di comunità, centrali operative territoriali e il decreto ministeriale 70 del 2015 che disciplina il numero delle unità operative all'interno degli ospedali e delle aziende sanitarie.
Il piano socio sanitario 2023-2025 prevede sul territorio regionale: 9 punti nascita, 11 ospedali di comunità e tre centrali del 118.
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Prosegue intanto il percorso regionale di condivisione del piano sul territorio ligure: dopo la discussione in Asl 4 e Asl 3, passerà nelle prossime settimane alla condivisione delle altre tre conferenze dei sindaci in Asl 2, Asl 1 e Asl 5.
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Un'anticipazione positiva è già stata data dall'assessore regionale alla sanità Angelo Gratarola alla fine dell'incontro con i sindaci di Asl 3 e riguarda il punto nascita doppio dell'ospedale Villa Scassi e dell'Evangelico: "Il modello genovese sui punti nascita sembra incontrare un generale accoglimento ministeriale - ha detto - il Policlinico San Martino e l’ospedale Gaslini vengono considerati hub regionali rispettivamente per le patologia materne presenti ed acquisite e per il feto con complicanze neonatali. Nello stesso territorio va poi considerato l'ospedale Galliera e il Dipartimento Interaziendale tra ospedale Evangelico e ospedale Villa Scassi: due sedi fisiche, due punti nascita con un unico ombrello organizzativo e di direzione".
Questo in attesa del nuovo ospedale di Erzelli che rappresenterà il punto unico di nascita del ponente genovese.