GENOVA - "Trecento posti post acuzie di residenzialità riabilitativa in più in Liguria grazie al Pnrr (Piano nazionale ripresa resilienza) ossia una offerta raddoppiata rispetto ad ora, è un segnale forte per far sì che gran parte della risposta sia data vicino al cittadino sul territorio, con una riorganizzazione proprio capillare". Così Filippo Ansaldi direttore generale Alisa durante la puntata di Terrazza incontra la sanità pubblica e privata della Liguria dedicata al futuro della sanità ligure.
"Il piano socio sanitario dal punto di vista del territorio è rivoluzionario - spiega Ansaldi - la normativa italiana impone un cambiamento radicale, il distretto viene potenziato nella sua risposta al cittadino: vuol dire che il distretto da un lato fa la programmazione dei bisogni della comunità - a livello nazionale sono circa 100.000 abitanti in Liguria abbiamo distretti un po' più piccoli che vanno da poco più di 100.000 a poco più di 20.000 abitanti - non solo fa la valutazione del fabbisogno della propria comunità, ma eroga gran parte dell'attività territoriale.
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La casa di comunità e il centro di prossimità, abbiamo parlato di rispondere vicino alla casa del cittadino o ancora meglio, a casa del cittadino, col potenziamento dell'assistenza domiciliare quindi un territorio che diventa in parte il cervello, in parte il braccio operativo della risposta più vicino possibile al cittadino e questo per consentire di fare agli ospedali quello per cui sono costruiti e sono organizzati cioè dare una risposta al fabbisogno acuto".
"Dentro la casa di comunità troveremo dal medico di medicina generale, alla visita specialistica, alla diagnostica, alle vaccinazioni. Insomma, il cittadino ha un problema non deve trovarsi davanti a un sistema sanitario e socio sanitario complesso".
Un punto unico di accesso che cosa vuol dire? "Ho un problema, ripeto, sanitario, socio sanitario conclude Ansaldi - so dove mi devo recare e dove avrò gran parte della risposta. Poi se la risposta è più complicata, per carità, i livelli di intensità saranno maggiori, l'ospedale ovviamente viene fortemente implementato i tre nuovi ospedali, il potenziamento di quelli esistenti e le sinergie, per carità. Ma è uno spostamento proprio non solo organizzativo, ma anche culturale. Cioè il cittadino deve capire che è nel distretto che troverà gran parte delle risposte".
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IL COMMENTO
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