Vai all'articolo sul sito completo

Sanità

Obiettivo: cure a baso dosaggio ma efficaci
4 minuti e 41 secondi di lettura
di Tiziana Oberti

GENOVA - Per la prima volta la più importante fondazione americana nel campo della ricerca sul cancro alla mammella, la Breast Cancer Research Foundation, finanzia uno studio ligure coordinato dall'ospedale Galliera insieme alla breast unit della Asl 3. Si tratta di un finanziamento di 2.3 milioni di dollari per un progetto della durata di tre anni e che è partito ufficialmente il 1 ottobre. L'annuncio è arrivato in occasione della presentazione delle iniziative per l'ottobre in rosa, il mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno.

La sperimentazione clinica, coordinata dall’oncologia medica del Galliera, diretta dal prof. Andrea De Censi, insieme alla Breast Unit della ASL3/Galliera, è svolta in collaborazione con l’Università di Harvard di Boston attraverso i suoi centri oncologici, il Dana Farber Cancer Institute e il Brigham and Women’s Hospital. Partecipano inoltre, l’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, la Fondazione Tejerina di Madrid e per la parte di laboratorio l’Università degli studi di Bergen in Norvegia e il Karolinska Institutet di Stoccolma in Svezia.

"Si può fare ricerca a livello internazionale anche dai nostri ospedali". Così il professor Andrea De Censi, direttore dell'oncologia medica del Galliera e coordinatore dello studio.

"Lo studio - spiega De Censi - prosegue il filone di ricerca dello stesso gruppo sulla minima dose attiva, con farmaci già noti per la loro efficacia nel campo della terapia e prevenzione del cancro alla mammella. In questo studio verrà confrontato il Tamoxifen a giorni alterni e a basso dosaggio, che ha già dimostrato di poter ridurre del 50% le recidive delle forme in situ senza effetti collaterali, con l’Exemestane dato a giorni alterni, un altro anti-ormone che recentemente il gruppo di ricercatori italo-americani ha dimostrato avere la stessa attività biologica della dose assunta tutti i giorni".

"L’unione delle professionalità degli ospedali che fanno parte del tessuto genovese e del servizio sanitario regionale – dichiara l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola - sono il valore aggiunto che permette di portare a compimento un progetto probabilmente non raggiungibile dalle singole strutture. Far parte di questo finanziamento così importante che vede impegnati numerosi e prestigiosi istituti europei e di oltreoceano ci rende orgogliosi dei percorsi intrapresi. Si tratta di un riconoscimento che cade nel mese dell’ottobre Rosa dedicato allo screening e alla prevenzione dei tumori al seno. Oggi siamo di fronte ad una malattia che è in larga parte curabile: il nostro compito è diagnosticarla il prima possibile. Siamo quindi di fronte all’unione tra ricerca, prevenzione, screening e trattamenti appropriati. L’insieme di questo processo porta a trasformare la malattia neoplastica mammaria in una malattia guaribile”.

La sperimentazione si chiama “Baby TEARS”, cioè “lacrime del bambino”, la pianta tropicale composta di un denso e delicato tappeto di foglie rotonde che ricordano le lacrime dei più piccoli. Il nome “baby” richiama il basso dosaggio dei due farmaci in analogia all’aspirina ad uso cardiologico, denominata negli USA “babyaspirin”, mentre “TEARS” è l’acronimo di Tamoxifen ed Exemestane. La scelta della pianta è anche dovuta al suo vigore ed alla facilità di utilizzo, caratteristiche che sono tipiche delle nuove cure a basso dosaggio.

Sono 160 le donne in menopausa con recente diagnosi di tumore in situ o precancerosi della mammella, oppure donne ad alto rischio per storia familiare, mammella densa, mutazione genetica, o precedente radioterapia sul torace coinvolte nello studio. L’obiettivo primario è valutare qual è il trattamento meglio tollerato tra i due farmaci dopo 12 mesi. Supponendo che siano equivalenti come efficacia, si cerca di ridurre ancora di più gli effetti collaterali, in particolare l’accentuazione dei sintomi della menopausa, che spesso peggiorano la qualità di vita delle donne in cura per 5-10 anni con questi farmaci per prevenire la recidiva del cancro mammario.

Il progetto prevede la misurazione di marcatori intermedi per valutare l’efficacia dei due farmaci, che includono la misurazione con l’intelligenza artificiale della densità della mammografia, fattori di crescita ed ormoni femminili importanti nello sviluppo del tumore alla mammella, marcatori di infiammazione e di resistenza all’insulina che è una situazione che predispone alla malattia.

"Lo studio è randomizzato e in doppio cieco, in quanto i due farmaci verranno assegnati dal computer con metodo statistico e incapsulati in maniera che siano identici sia per la partecipante, che per il ricercatore - spiega De Censi - in questo modo si potrà valutare in maniera imparziale i sintomi soggettivi della menopausa quali ad esempio i dolori articolari, le vampate di calore e i disturbi della sfera sessuale e psicologica. Il farmaco meglio tollerato verrà valutato in uno studio più ampio di riduzione dell’insorgenza del cancro".

"Siamo felici di questo importante successo internazionale del nostro ospedale – commenta Francesco Quaglia direttore generale del Galliera - che sta operando diversi investimenti nel campo della ricerca clinica, convinti che ciò si traduca in una migliore cura per i pazienti. I risultati ottenuti confermano l’assoluta necessità di realizzare sinergie tra le aziende e gli enti del sistema sanitario regionale, non solo in ambito organizzativo e gestionale, ma anche nell’area della ricerca, l’opportunità di far convergere professionalità diverse e competenze multidisciplinari consente spesso, come nel caso specifico, di conseguire risultati prestigiosi, rapidamente utilizzabili per la cura e il benessere dei pazienti".

"Il finanziamento ricevuto – spiega Luigi Carlo Bottaro direttore generale di Asl3 - attesta la forza sinergica della Sanità Ligure, capace di fare squadra tra le singole Aziende, con risultati di grande valore organizzativo nonché scientifico. Tale approccio permette di affrontare a tutto campo e in maniera innovativa sia le problematiche delle più remote aree interne che il rilevante impegno, riconosciuto dal Breast Cancer Resarch Foundation, della Ricerca contro il cancro".

 

 

ARTICOLI CORRELATI

Giovedì 16 Marzo 2023

Tumori, De Censi: "Farmaci antitumorali somministrati a dosi troppo alte"

Negli Usa è chiamata "tossicità finanziaria": le farmaceutiche hanno poco interesse a far ricerca su giusto dosaggio