Era la notte tra il 19 e il 20 marzo di due anni fa quando Sofia, ammalata da un anno di un tumore raro, si spegneva. Studentessa di medicina 23enne, solo qualche giorno prima aveva raccontato a Primocanale il suo obiettivo: raccogliere fondi per la ricerca e lottare per trovare una cura alle malattie rare come la sua. In quell'ultima intervista a Primocanale, era il 28 febbraio 2023, aveva detto: "Non ho molto tempo ma voglio essere utile agli altri dopo di me". E subito prima di morire aveva deciso di fondare un’associazione oggi diventata fondazione che si chiama 'Sofia nel cuore' e che in questi giorni ha compiuto i suoi primi due anni di vita.
Una raccolta inaspettata
"Il primo anno è stato più importante a livello di raccolta ma anche il secondo ha dato una risposta positiva: in due anni di fondazione abbiamo raccolto 450mila euro", ha raccontato a Primocanale la sorella minore di Sofia, Ilaria Sacchitelli, oggi impegnata con la mamma e il papà a supportare le tante iniziative della fondazione che proprio questo sabato 22 marzo ha organizzato un evento a Genova per raccogliere nuovi fondi. "Un risultato inaspettato - commenta Ilaria rispetto a quanto raccolto in due anni - 180mila euro sono stati donati all'Italian Sarcoma Group che si occupa di ricerca sui sarcomi. Siamo partiti da Genova, la nostra città, Sofia è stata curata anche qui. Al San Martino abbiamo donato un elettromiografo nel settembre 2024, macchinario che studia anche le conseguenze della chemioterapia a livello nervoso. Nel frattempo abbiamo collaborato con altre associazioni del territorio, tra queste Arca che fa capo alla neonatologia del San Martino a cui abbiamo donato borse di studio e un manichino, e anche per esempio la fondazione Flying Angels che si occupa di fornire voli ai bimbi per farli venire in Italia a curarsi".
Ci ha lasciato l'ispirazione e la sua forza
Ecco cosa ha lasciato Sofia: la speranza e l'ispirazione. Ilaria racconta: "Ho sempre sperato che le persone intorno a noi possano trarre un messaggio di speranza e forza dalla storia di Sofia. Ho capito che Sofia non era nostra ma è nata per dare qualcosa di più agli altri e spero che tanti possano ispirarsi a lei per avere forza".
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