GENOVA-Prorogare di almeno un mese l'obbligo della mascherina al chiuso, come sui mezzi di trasporto, nei cinema e nei teatri. Sembrerebbe essere un'ipotesi del Governo mentre si attende la decisione sui dispositivi di sicurezza a partire dal primo maggio, data in cui cambieranno le regole anti-Covid.
Tra i vertici dello Stato il dibattito è già aperto, con un occhio all'andamento dei positivi e delle ospedalizzazioni ma anche con la consapevolezza che l'addio definitivo alle mascherine è un momento fondamentale per il ritorno alla normalità, come annunciato dal presidente del consiglio Mario Draghi nelle scorse settimane. Oggi il punto a Palazzo Chigi anche sulle mascherine, che se venissero prorogate farebbero diventare l'Italia uno dei pochi paesi in Europa con l'obbligo nei posti chiusi (LEGGI QUI).
Partendo dalla certificazione verde, dal primo maggio il "lasciapassare" cessa di essere necessario in gran parte dei luoghi. Niente più green pass per entrare negli stadi e nei palazzetti, così come per fare attività sportive o servirsi degli spogliatoi. Il vaccino continuerà a essere obbligatorio fino al 31 dicembre solo per i medici, il personale sanitario e delle residenze sanitarie. Dall'1 maggio in avanti chi è senza vaccino potrà dopo molti mesi fare a meno anche del tampone rapido ogni due giorni per andare a lavoro.
Il Green Pass basico non dovrebbe infatti essere più prorogato per i lavori pubblici e privati e questo anche per chi abbia compiuto 50 anni. La vaccinazione Covid dovrebbe rimanere obbligatoria fino al 15 giugno per insegnanti e personale scolastico, forze dell'ordine e in generale tutti i cittadini dai 50 anni in su. Per queste categorie è stata prevista dal 25 marzo la possibilità il ritorno al lavoro con il Green pass base, che si ottiene tramite tampone rapido o antigenico, il cui obbligo cesserà il 30 aprile.