"Dobbiamo uscire da questi due anni in cui ogni cosa era decisa da qualcun altro e andare verso una fase nuova e diversa in cui i provvedimenti utili non vengano declinati con un decreto ma in cui le persone imparino da sole": è questo il pensiero dell'infettivologo Matteo Bassetti sul perseverare dell'obbligo di mascherina in Italia, decisione attesa nei prossimi giorni per quanto riguarda i luoghi al chiuso.
"Se tutto il resto d'Europa ha levato l'obbligo di mascherina una ragione c'è", continua il direttore DIAR Malattie Infettive di Regione Liguria. Che avverte: "Levare l'obbligo non vuol dire non usare più la mascherina. Una persona anziana o fragile che va al supermercato, in farmacia, sul bus è bene che continui a usarla per proteggersi maggiormente. Mentre un ragazzo di 20 anni che va a scuola o sul bus deve ancora portarla? Non ha alcun senso se pensiamo che a scuola lo obbligano a tenerla per 5 ore e poi un minuto dopo se la leva".
Più importante, dice l'infettivologo, che ognuno impari a usare la mascherina in modo corretto e quando serve: "è molto più importante oggi dire alle persone di usare le mascherine quando servono, che siano quelle giuste, adeguate, non quelle che teniamo in tasca da mesi, che filtrino ancora".
"Se il governo deciderà di continuare con l'obbligo saremo l'unico Paese in Europa e molti ci rideranno dietro per questo", conclude il professore.
IL COMMENTO
Situazione drammatica, presidente Meloni serve incontro urgente
La Liguria vuole tornare a correre, al via i cento giorni di Bucci