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Silvia Salis plaude alla sua squadra: "Forti e competitivi, questo è il vero senso del progressismo"
5 minuti e 15 secondi di lettura
di Giorgia Fabiocchi
I candidati presidenti del centrosinistraI candidati a presidente dei municipi di Genova per il centrosinistra

Schierati, uno vicino all'altro, i nove candidati alla presidenza dei municipi di Genova cercano di smorzare le polemiche scaturite dopo l'annuncio dei nomi. Dalla mancanza di parità per quanto riguarda le presenze femminili al doppio incarico per due esponenti del Movimento Cinque Stelle. Una presidenza inoltre è stata affidata ad Avs, le restanti sei a esponenti del Partito Democratico.

Municipi, centrosinistra trova la quadra: sei al Pd, due al Mov5s e uno ad Avs

La dialettica politica

Dopo giorni di incontri, dialoghi più o meno serrati e anche qualche defezione, il centrosinistra ha chiuso la partita dei municipi. "Lei ha detto frizioni, io le chiamo la normale dialettica politica di una grande coalizione, ampissima come siamo noi del campo progressista" ha commentato alla nostra specifica domanda Silvia Salis, candidata sindaca del centrosinistra alle prossime Comunali di Genova. Dicevamo, non senza qualche mal di pancia. Soprattutto con il Movimento Cinque Stelle, che pare abbia alzato il tiro per ottenere un posto in più. Lo scacchiere infatti sarà suddiviso in questo modo: sei presidenze al Partito Democratico, due al Mov5s e uno all'Alleanza Verdi e Sinistra.

Chi sono i candidati

I candidati alla presidenza del municipi genovesi per il centrosinistra: al municipio I Centro Est Simona Cosso (Avs); al II Centro Ovest Michele Colnaghi (Movimento Cinque Stelle); al III Bassa Val Bisagno Fabrizio Ivaldi (Partito Democratico); al IV Media Val Bisagno Lorenzo Passadore (Pd); al municipio V Valpolcevera Michele Versace (Pd); al VI Medio Ponente Fabio Ceraudo (Mov5s); al VII Ponente Matteo Frulio (Pd); al VIII Medio Levante Angiola Bavoso e al IX Levante il dem Giovanni Calisi.

Silvia Salis, dal progressismo all'incontro con Conte

La candidata del centrosinistra Silvia Salis, arrivata poco dopo lo schieramento e le foto di rito dei nove candidati presidenti ai municipi genovesi, ha parlato con gli esponenti suonando loro la carica. "Sì, è un passaggio importantissimo per iniziare la vera e propria campagna sul territorio, questa è la nostra sintesi, sono candidati molto forti e noi puntiamo all'obiettivo massimo" ha spiegato Silvia Salis. L'atleta genovese ha commentato anche il lancio "lavorativo" di Piciocchi, che ha annunciato: "20 mila posti di lavoro per i prossimi anni" qualora venisse eletto sindaco. "È un numero molto più modesto, ma è anche la metà di quelli che ha promesso Bucci nel 2022, per cui diciamo che si stanno ridimensionando, non voglio sapere fra un mese quanti ne proporranno - ha aggiunto Salis -. Sono proposte che lasciano molto il tempo che trovano, soprattutto se in due anni da Bucci 2022 a Piciocchi 2025, diciamo due anni e mezzo, 20.000 posti in meno. Io credo che queste siano un po' sparate da campagna elettorale, che lasciano il tempo che trovano. La gente è molto stufa di sentire affrontati problemi in questo modo, per cui bisogna pensare a una risposta più strutturale sul lavoro, i dati sono sotto gli occhi di tutti". Silvia Salis in vantaggio su Pietro Piciocchi, 52% contro 44,5%, la candidata però, smorza gli entusiasmi. "A me non piace però la campagna populista, non la sto facendo, come vedete cerco di non rispondere ai vecchi attacchi quotidiani che arrivano verso di me e anche in questo caso non userò questo dato per avere un approccio gradasso alla campagna elettorale - ha ribadito Salis -. Io ho fatto gare tutta la vita, so che le gare sono lunghe, si concludono solo alla fine, in questo caso il 25 e 26 maggio. È chiaro che, come quando in una maratona si prende il tempo intermedio, il tempo intermedio è veramente molto buono. Noi vediamo che è un trend in crescita, perché abbiamo preso tre punti praticamente in un mese e questo credo che sia qualcosa che ci deve fare pensare che tutto migliorerà". Nel frattempo, nella giornata in cui il centrosinistra presenta ufficialmente i candidati alla presidenza dei municipi, Pietro Piciocchi ha lanciato il suo obiettivo: azzererà le liste d'attesa per le case popolari. "Anche queste mi sembrano promesse che trovano il tempo che trovano, soprattutto da chi è al governo di questa città da oltre otto anni - incalza Silvia Salis -. Bisogna fare promesse solide e non sparate elettorali. Siamo una città con 40.000 unità vuote e queste cresceranno probabilmente nei prossimi anni, anzi senza probabilmente, il trend è sicuramente in crescita, non può esistere un'emergenza abitativa in una città con queste condizioni. E questo chiaramente deve però partire da una regia del comune che deve garantire che i privati vedano gli affitti pagati ma deve anche ristrutturare la propria edilizia e allargarla chiaramente". L'incontro mancato con il presidente del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte, oggi a Genova per l'evento in ricordo di Guido Alpa? "Assolutamente nessun problema, il presidente Conte aveva pochissimo tempo e ci teneva molto a essere presente per ricordare Alpa, quindi diciamo che ci siamo ripromessi di vederci in un momento in cui ci fossero i tempi giusti per avere un incontro come si deve".

Il cuore sofferente per la Samp

Un'ultima considerazione, con il dispiacere "sportivo", sulla situazione della Sampdoria, a un passo dal baratro della Serie C (categoria in cui la Samp non ha mai giocato ndr). Da grande tifosa sampdoriana, quale è Salis. "È un momento molto difficile, c'è poco da commentare, diciamo che più che altro da donna, che è candidata a diventare sindaca della città, credo che le difficoltà delle due squadre di Genova che in questo momento riguardano la Sampdoria sono difficoltà che impattano direttamente sull'economia della città per cui anche questo è un tema che bisogna tenere in considerazione - ha commentato la candidata del centrosinistra Silvia Salis -. Io ho scritto per anni una rubrica sul Secolo che si chiamava 'Calcio e Martello' sulla Samp e mi ricordo che all'epoca c'era il Genoa in un momento di difficoltà e io avevo detto proprio questo: non c'è da augurarsi che una squadra genovese retroceda perché vuol dire che ogni retrocessione corrisponde a perdita di posti di lavoro e di famiglie che faranno fatica ad arrivare a fine mese, questo va molto al di là del tifo che chiaramente vuole vedere vittorioso in quello che può essere un derby che al momento purtroppo per la Sampdoria non ci può essere, ma fa parte della responsabilità civile di una persona che vuole guidare una città". 

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