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Sanità

Quando l'amore va oltre un dramma: la storia di una famiglia di Sampierdarena che da otto anni cura un familiare "Ci dividiamo i compiti io, mia sorella, mia madre e la badante"
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di Michele Varì
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 GENOVA -"Mio papà è malato di Sla da otto anni, in casa ci dividiamo i compiti: io, mia sorella, una badante e mia madre...".

Attacca così, accompagnando le sue parola con un sorriso, Luana, giovane di Sampierdarena, incontrata al corso per caregiver organizzato nella sede degli Erzelli di Liguria Digitale, per preparare familiari e badanti che assistono i malati di sclerosi laterale amiotrofica.

"Papà sta bene, lo curiamo a casa e così rimane con noi, in famiglia. Ha scoperto di essere malato a sessant'anni quando è andato in pensione, faceva il magazziniere all'ospedale Villa Scassi. E' affetto da una Sla a esordio bulbare che colpisce deglutizione, respirazione e parola. Papà comunica con noi attraverso un comunicatore bulbare ricevuto dalla Asl3, l'unica cosa che abbiamo comprato è un montascale con cui possiamo farlo uscire e portarlo a fare delle passeggiate".

Luana quando le si fa notare che sia lei e sua sorella hanno un perenne e bellissimo sorriso sul volto risponde con grande naturalezza: "L'empatia è importantissima per non perdere mai la forza, che è anche l'unico modo per dare forza a papà" conclude con grande serenità, la serenità di una figlia aggrappata con tutto l'amore possibile al papà malato. 

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