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Sanità

3 minuti e 53 secondi di lettura
di r.p.

LA SPEZIA - Sono stati inaugurato alla Spezia il nuovo acceleratore lineare installato presso la Radioterapia dell’azienda sanitaria e il nuovo mammografo, presso il poliambulatorio di Bragarina. “Si tratta di due apparecchiature di ultima generazione – afferma il governatore - molto avanzate dal punto di vista tecnologico. Da qui a pochi anni, grazie alle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza e ai fondi ex articolo 20 destinati al rinnovo dei grandi macchinari sanitari, per oltre 9,5 milioni di euro complessivi, verranno acquistate molte altre strumentazioni per diagnosi e terapie”.

IL MAMMOGRAFO - Il mammografo digitale Hologic mod. Selenia Dimensions 3000, installato nella sede di Bragarina di ASL5, ha sostituito il precedente apparecchio analogico. È una macchina di ultima generazione (ultima release 2021) e rappresenta un significativo salto di qualità nel campo della mammografia digitale.

La caratteristica che lo contraddistingue è la migliore capacità di rilevazione delle lesioni mammarie (microcalcificazioni), in termini di risoluzione spaziale e di contrasto, abbattendo, al contempo, di circa il 30-40% la dose di radiazioni erogate alla paziente durante l’esame. Il sistema, inoltre, misura e seleziona i parametri di esposizione (pre-esposizione) sulla base della dimensione e composizione individuale della mammella; pertanto tiene conto sia dello spessore sia della composizione del seno.

La tecnologia digitale permette, anche, l’ottimizzazione del flusso di lavoro grazie all’invio diretto di immagini al PACS (Picture Archiving and Communication System) per la loro refertazione ed archiviazione. I sistemi analogici, invece, acquisivano le immagini su di una pellicola racchiusa in una cassetta la quale poi doveva essere trasportata dal TSRM (Tecnico sanitario di radiologia medica) nei sistemi CR (digitalizzatori di immagine) per essere appunto digitalizzate e inviate al PACS.

Altra peculiarità da evidenziare, è la predisposizione dell’apparecchio all’implementazione dell’acquisizione di immagini in tomosintesi (3D) che può essere utile al senologo soprattutto in screening di secondo livello per approfondire lesioni non palpabili e/o difficilmente individuabili con la mammografia 2D.

L'ACCELERATORE - Il Nuovo Acceleratore Lineare installato presso la Radioterapia di ASL5 è il modello Versa dell’Elekta. Si tratta di un apparecchio che possiede peculiarità tecniche molto avanzate che consentono di effettuare terapie radianti di estrema precisione. È dotato di un sistema di verifica di rilascio della dose chiamato con CBCT (Cone Beam Computed Tomography): si tratta di una TC volumetrica montata sullo stesso acceleratore che permette di controllare, prima della seduta di radioterapia, la corrispondenza della posizione del tumore e degli organi che si vuole salvaguardare, con la posizione che avevano nella TC di centratura sulla quale è stato progettato il trattamento radiante. La verifica di questa corrispondenza permette di far coincidere esattamente la terapia con quanto pianificato, per dare la massima dose al tumore e la minore possibile agli organi sani vicini. In caso di mancata corrispondenza si andrà a correggere la posizione del paziente.

Altra caratteristica tecnica avanzata di questo acceleratore riguarda proprio la modalità con cui è possibile correggere il posizionamento del paziente quando viene eseguita la seduta di radioterapia: la dotazione di un lettino robotico, cosiddetto 6 DOFF, con 6 gradi di libertà. In pratica, oltre alla possibile correzione lungo i tre assi del corpo (assiale-testa-piedi, sagittale-latero-laterale, coronale-dorso-ventrale), il lettino permette di effettuare anche le 3 correzioni angolari intorno agli stessi assi. Questo si riflette in una estrema precisione di riposizionamento del paziente riducendo lo scostamento tra la pianificazione teorica e il rilascio reale della dose di radioterapia a qualche millimetro. Altra funzione importante sta nel collimatore del fascio radiante che è dotato di 120 lamelle che si muovono in modo molto veloce, permettendo di variare il campo di irradiazione in modo rapido. Questa particolarità fa si che si possano realizzare delle tecniche di irradiazione modulandone il fascio. È possibile realizzare IMRT e VMAT che permettono di conformare esattamente la dose di irradiazione alla forma del tumore, riducendo la quantità di tessuti sani irradiati con dosi elevate, si ottiene in questo modo un’estrema precisione nel rilascio della dose.

Infine la novità più importante rispetto all’acceleratore già in uso risiede nella presenza di 2 fasci di radiazioni con energia di 6 MV e 10 MV modificati rispetto ai fasci convenzionali. Si tratta di fasci di raggi non filtrati che oltre a possedere una balistica diversa rispetto ai fasci convenzionali, consento anche di effettuare trattamenti con maggior velocità e precisione. Questa caratteristica può tornare utile nel trattamento di alcune patologie, in particolare quando si effettuano trattamenti stereotassici ablativi (dosi di radiazioni molto elevate a bersagli tumorali di piccole dimensioni) per singola seduta: in questi casi la notevole riduzione del tempo di erogazione della dose oltre a migliorare il confort per il paziente che deve mantenere per un tempo minore la posizione, si riduce anche nella diminuzione di possibilità di variazione di posizione degli organi interni legata a movimenti fisiologici.

 

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