GENOVA - Era stato uno dei grandi protagonisti - insieme ad Audero - del derby vinto della Sampdoria il 30 aprile 2022 contro il Genoa che portò alla rocambolesca salvezza dei blucerchiati prima della retrocessione di una stagione più tardi. Poi però Sabiri - autore del gol decisivo in quella stracittadina - brillò sempre meno l'anno successivo sia sotto la guida di Marco Giampaolo sia soprattutto durante la gestione Stankovic: la rottura col tecnico serbo - che addirittura in un match casalingo con la Salernitana lo sostituì ben prima dell'intervallo - fu sin troppo evidente.
Del resto il trequartista marocchino (viceversa tra i protagonisti con la sua nazionale della storica semifinale mondiale raggiunta nel dicembre 2002 in Qatar) aveva già la testa altrove, visto che nell'ultimo mercato di gennaio era già stato definito per giugno il suo trasferimento dalla Sampdoria alla Fiorentina.
Una destinazione particolarmente gradita allo stesso Sabiri che - dopo il precedente passaggio dall'Ascoli ai blucerchiati - contava di poter vivere un altro salto di carriera verso l'alto, andando a giocare in una squadra che punta alla conferma in zone europee, che partecipa alla Conference League e che l'anno scorso ha raggiunto - pur perdendole - due finali di coppa.
L'avventura di Sabiri a Firenze però è già finita ancora prima di iniziare. Al tecnico Vincenzo Italiano è bastato solo un mese e mezzo per bocciare il giocatore, che sin qui non è mai stato utilizzato in gare ufficiali. Tant'è che la Fiorentina ha deciso di cedere l'ex blucerchiato (che non era stato neppure inserito nella lista Uefa) agli arabi dell'Al Faiha. Un'oasi dorata in cui Sabiri - che oggi ha 26 anni e dunque è nel pieno della carriera - cercherà di ritrovarsi e dovrà dimostrare a se stesso e soprattutto agli addetti ai lavori di essere ancora un calciatore in grado di fare la differenza a certi livelli.