Cultura e Spettacoli

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Poteva tranquillamente evitare di cantare, lo avrebbero fatto in molti dal momento che da una situazione del genere aveva soltanto tutto da perdere. Eppure Andrea Bocelli sul palco c'è salito lo stesso, nonostante l'influenza e la febbre.

Alle 18 del pomeriggio della 'prima' dell'attesissimo 'Romeo et Giuliette' di Charles Gounod al Carlo Felice di Genova il grande artista aveva alzato bandiera bianca, annunciando ad uno sconsolato Giovanni Pacor, il sovrintendente, che proprio non se la sentiva. Le voce, si sa, è strumento delicato e fragile e basta poco per fare brutte figure che - dato il personaggio - avrebbero rapidamente fatto il giro del mondo. Subito contattato, anche il secondo tenore ha però dovuto dare forfait. Maledetta influenza. A quel punto l'unica alternativa era quella di annullare la serata ed è qui che Bocelli ha fatto un passo indietro: “Va bene, canto,vada come vada”.

E pazienza se ovviamente non è stata la migliore interpretazione della sua vita, né poteva esserlo. Perché è più importante quello che uno dei più grandi artisti viventi ci ha insegnato con il suo comportanto, e cioé che se ciascuno di noi, prima che a se stesso, pensasse un po' anche agli altri, quello in cui viviamo sarebbe sicuramente un posto migliore. Lo hanno capito gli spettatori in platea che alla fine dell'opera gli hanno tributato una vera e propria ovazione.