Cronaca

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"La Casa di Riposo Borea deve essere a tutti i costi salvaguardata e riaperta dal Commissario Straordinario, l'avvocato Borea, nel più breve tempo posibile": E' chiara  la posizione dell'Italia dei Valori della Provincia di Imperia, espressa  dal segretario provinciale Gabriele Cascino,riguardo la situazione che sta attraversando l'Istituto di riposo Borea , finito nell'occhio del cicolone per maltrattamenti pluriaggravati ai danni degli anziani ospiti, che di fattoo hanno costretto la Regione Liguria e la Città di Sanremo  ad azzerarne il Consiglio d'Amministrazione e a nominare un Commissario Straordinario.
" Come ben noto fu proprio l'Avvocato Borea, pochi giorni dopo l'insediamento, a denunciare l'esistenza di un passivo finanziario, nel bilancio della Fondazione che amministra la Casa di Riposo, di ben mezzo milione di Euro. tale passività fu dal Commissario ereditata dalla passata amministrazione, quella presieduta, tanto per intenderci, da Rosalba Nasi, già arrestata, che oggi si trova imputata a piede libero per i ben noti fatti relativi alle violenze compiute da alcuni Osa ed infermieri ai danni degli anziani ricoverati. Dobbiamo tener presente che la maggioranza dei lavoratori e degli operatori sanitari dell'Istituto Borea sono persone oneste e che, assolutamente, deve essere salvaguardato il loro posto di lavoro. Se qualcuno di loro ha sbagliato ed ha macchiato la propria fedina penale con condotte delittuose, particolarmente odiose giacchè compiute ai danni di persone deboli, pagherà ma sarà unicamente la Magistratura a riconoscere le responsabilità di ciascuno. All'Italia dei Valori preme invece salvaguardare l'Istituzione, ultra- centenaria come detto, ed i livelli occupazionali preesistenti all'intervento della Guardia di Finanza. Chiediamo, dunque, al Comune di Sanremo ed ai partiti e movimenti rappresentati in Consiglio Comunale di porre in essere tutte le iniziative opportune affinchè il Borea possa riaprire, con una nuova convenzione con la locale A.S.L. e cioè sostanzialmente con la Regione, nel più breve lasso di tempo possibile e chiediamo al Commissario Starordinario di presentare senza indugio un piano pluriennale di rientro dallo sbilancio finanziario. Non vorremmo che la chiusura provvisoria della struttura preluda, cosa purtroppo non rara in Italia, ad una sua chiusura definitiva, con relativa perdita di posti di lavoro. E' da scongiurare assolutamente un' utilizzazione dell'edificio che ospita l'antico Istituto per altri scopi che non siano di natura socio- sanitaria ed assistenziale. Non vorremmo che un giorno si possa giungere alla sua alienazione o dismissione, come qualcuno in città, sempre meno sommessamente, va cianciando"