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Secondo le carte dell'inchiesta, il derby Bari-Lecce del 15 maggio 2011 fu una truffa colossale, una combine organizzata che permise ai giallorossi di vincere 2-0 e conquistare tre punti fondamentali nella lotta per la salvezza. Non solo. Sempre secondo la ricostruzione degli inquirenti, la sporca manovra fu orchestrata addirittura da due emissari del figlio del presidente del Lecce, Semeraro. Particolare, questo, che se fosse confermato prefigurerebbe il reato di responsabilità diretta per il club salentino.

La macchinazione si sarebbe svolta in una camera dell'hotel Vittoria di Bari Palese, dove i "galletti" si trovavano in ritiro. Il difensore del Bari Andrea Masiello e i presunti rappresentanti di Semeraro mostrarono circa 30.000 euro in contanti a Parisi e Bentivoglio, allora compagni di squadra dello stesso Masiello, che sarebbero stati loro versati in caso di sconfitta con il Lecce. Nel verbale dell'interrogatorio il difensore Marco Rossi racconta: "Ci dissero: dai, fatelo, perché tanto il Bari non vi pagherà lo stipendio e fallirà, sono gli unici soldi che vedrete".
 
Detto e fatto, con tanto di autorete capestro di Masiello su un pallone destinato alla linea di fondo . Di fronte allo scenario inquietante che si sta profilando, emerge con chiarezza come la prima vittima di questa combine a livello sportivo sia stata la Sampdoria, retrocessa in serie B proprio a spese del Lecce. Sia chiaro: ciò non assolve i blucerchiati dalle proprie responsabilità, dai tanti errori commessi nella scorsa stagione dentro e fuori dal campo, ma è innegabile che, restanti così le cose, la Samp ne è stata danneggiata. A tale proposito la posizione della società blucerchiata è chiara e soprattutto molto responsabile.

Come dichiarato da Edoardo Garrone tre settimane fa ai microfoni di Primocanalesport, le mele marce possono annidarsi ovunque e la stessa Sampdoria non può mettere la mano sul fuoco circa il comportamento di ogni suo tesserato. Tuttavia, se sia l'inchiesta di Bari che quella di Cremona, attesteranno la totale estraneità della società blucerchiata alla vicenda calcioscommesse, al termine dei vari procedimenti giudiziari da Corte Lambruschini partirà una richiesta danni alla Figc, più simbolica che reale, poiché difficilmente i verdetti del campo potranno essere stravolti, ma allo scopo di lanciare un deciso segnale di presenza a tutto il mondo del calcio. I

Intanto, però, la Sampdoria pensa a giocarsi il proprio campionato di serie B, forte della rimonta costruita nel girone di ritorno e corroborata dal pareggio tra Reggina e Brescia, che ha ulteriormente compattato la classifica. E se Iachini e i suoi proseguono il lavoro sul terreno di gioco, Edoardo Garrone guarda al futuro della ristrutturazione societaria, con il chiaro intento di dividere la gestione tecnica da quella strategica. Per questo a fine stagione molto dipenderà dall'esito del campionato in corso - alla Sampdoria potrebbe arrivare un direttore generale con competenze amministrative.
 
L'obiettivo numero uno del vicepresidente vicario, come avevamo svelato due mesi fa, è Marco Fassone del Napoli, ex arbitro ed ex manager d'azienda, nonché coordinatore del progetto stadio alla Juventus. L'ingaggio di Fassone, però, è vincolato al ritorno della Sampdoria in serie A, avendo lui ricevuto offerte importanti, anche dall?estero. Un gradino dietro c'è Rinaldo Sagramola, attualmente amministratore delegato del Palermo, più qualche outsider dal minor curriculum. Per quanto riguarda invece l'area tecnica, Garrone ha per il momento congelato Pasquale Sensibile, che in estate scontò pesantemente la sua inesperienza e una certa presunzione, sbagliando molti acquisti e la scelta del primo allenatore, salvo poi riscattarsi nel mercato di gennaio. Prima di rinunciare a Sensibile il vicepresidente vicario vuole pensarci bene, anche se esiste la possibilità che lo stesso direttore sportivo decida di lasciare la Samp, indipendentemente dall'esito della stagione, per trasferirsi a Roma alla corte giallorosa del suo maestro Sabatini. In tal caso la Sampdoria proverebbe a strappare al Chievo quel Giovanni Sartori che da anni è in cima alla lista dei desideri della famiglia Garrone (Maurizio Michieli).