"Come sta il PD? Il PD sta maluccio perchè sta compiendo questa faticosa operazione di trasformazione ed è come se si stesse traghettando con un enorme peso addosso verso un guado e poi qualcuno gli dice che la riva non è quella. Cosa deve fare? Liberarsi di quel peso, tirarsi sù, riprendere le forze e dire le cose come stanno". Sulla sua vicenda personale nel partito dice: "Io mi sento San Sebastiano, il traghettatore che ha portato il peso del cambiamento che con me è avvenuto. Cos'è il riformismo? Declinare in forma di riformismo contemporaneo la sinistra storica facendo a meno delle frequentazioni con il potere di sempre".
Marta Vincenzi rilascia in esclusiva a Primocanale la prima lunga intervista dopo la bocciatura alle primarie.
"Dopo le amministrative subito il congresso del PD. Il bravo traghettatore Lunardon ha una funzione che deve finire e dobbiamo tornare alla normalità con qualcuno che dia senso a una storia, bisognerebbe riconoscere che un rinnovamento c'è già stato. Non siamo più nella fase in cui i partiti occupavano i posti ma quella in cui i posti occupano i partiti. Bisogna individuare le azioni in base alle quali il vero sistema di potere si fa orientare da una parte e dell'altra".
Le grane che lascio al futuro sindaco? Spero di non avere sbagliato l'impostazione delle cose".
"Certo, il trasporto pubblico così com'è non risponde più alle esigenze della cittadinanza - ha proseguito - e ci potrebbe essere bisogno di qualche atto coraggioso come la disobbedienza civile. La situazione del nostro trasporto non può essere risolta se non con qualche risorsa aggiuntiva ma l'IMU è una sorta di "patrimonialina nascosta" e dunque o io 'Comune' ho la possibiltà di tutelare i meno abbienti e una parte di quell'IMU deve rimanere ai Comuni oppure non potremo far altro che metterla al massimo. L'IMU però non tiene conto delle differenze soggettive. Un IMU pesante che salva i servizi sociali consegna un anziano ai servizi sociali".
Marta Vincenzi si è poi soffermata sul tema principale della campagna elettorale. "La gronda? Il cittadino deve scegliere ma l'idea di città che abbiamo portato avanti ci ha guidato ad esiti che non possono essere negati attraverso il dibattito pubblico, l'unico esperimento di questo tipo in Italia è il nostro. Vorrei che diventasse una legge nazionale. Sono comunque i governi se vogliono o non vogliono un'opera pubblica. E' una scelta politica, il dibattito pubblico consente ai promotori finanziari di spiegare al territorio l\'opera e consentire al territorio di fare delle proposte. Ma non è che se c'è qualcosa che non va l'opera pubblica non si fa; non si fa con quel promotore". E l’opzione zero? “Non esiste. Ripeto: è una scelta politica, o si è d’accordo o si è contro”
Cronaca
Vincenzi: "Io come San Sebastiano. Subito a Genova congresso del Pd"
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