Cronaca

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Non si può affermare che una corretta e tempestiva diagnosi avrebbe potuto determinare la sopravvivenza della piccola Alice, la bimba di 20 mesi che nel giugno del 2010 morì al Gaslini dopo aver ingerito una mini-pila. A questa conclusione sono giunti i periti nominati dal gip che segue il caso, Nadia Magrini, e che hanno effettuato la relativa perizia.
 
Secondo quanto si è appreso, il parere dei periti è che il caso era estremamente raro e le manovre necessarie alla sua correzione molto complesse.

Sono tre i medici indagati. La bimba era stata portata dai genitori al pronto soccorso del Gaslini per vomito e sanguinamento dalla bocca. In ospedale le sue condizioni erano state giudicate in codice giallo, non preoccupanti. Nel pomeriggio si era aggravata e i medici avevano deciso di operarla d'urgenza ma la piccola era entrata in coma prima di arrivare in sala operatoria e poco dopo era morta.