Politica

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Sono personalmente molto dispiaciuto che alcuni candidati sindaco abbiano deciso di non prendere parte al penultimo dibattito-tv di Primocanale, quello di martedì ore 21, motivando la diserzione con il fatto che ci sarebbe “uno strappo alla democrazia” in quanto non invitati invece al secondo dibattito, quello di mercoledì sera in diretta da palazzo Ducale.

La scelta di dividere i dibattiti in due serate è stata motivata da un fatto prevalentemente tecnico: una diretta tv comporta predisposizioni microfoniche, luci, riprese che mal si adattano quando su un palco ci sono oltre 5 o 6 persone.

Genova ha tredici candidati e quindi abbiamo diviso in due: sette martedì alle 21, sei mercoledì alle 21.

Abbiamo sempre avuto grande rispetto per tutti i candidati: tre settimane fa Primocanale ha organizzato due confronti tv invitando tutti i candidati anche i cinque che hanno deciso la rivolta.

Lo “strappo alla democrazia” è questo: non dare ai cittadini, alla gente comune per davvero, la possibilità di farsi sentire, di avere illustrazioni chiare di idee e programmi, senza le liti abbastanza fastidiose dei faccia a faccia.
 
I cinque che non si presenteranno non svolgeranno, dunque, un buon servizio democratico nei confronti dei loro elettori, ma soprattutto dei genovesi che avrebbero voluto sapere.

Sono per natura tollerante.

E sono totalmente convinto e parlo da cittadino comune, che, finché ci sarà qualcuno (Primocanale per esempio) che mi darà la possibilità di manifestare le mie idee, la democrazia funzionerà. Mi dispiaccio dei rifiuti, degli orgogli personali che vanno a discapito dell’informazione corretta anche in presenza della par condicio.

Sulla correttezza e la par condicio dell’informazione Primocanale non prende lezioni da nessuno.