Mentre diminuisce il numero di incidenti avvenuti in tutta la regione i dati Istat del 2023 mostrano numeri preoccupanti per quello che riguarda i sinistri in autostrada, che continuano ad aumentare, così come il numero di pedoni deceduti a causa di un qualche incidente. In Liguria, nel 2023, si sono verificati 7.530 incidenti stradali, che hanno causato la morte di 55 persone e il ferimento di altre 9.194. Rispetto al 2022 diminuiscono in modo significativo il numero degli incidenti (-4,2%), i feriti (-4,4%) e – in misura simile a quanto registrato a livello nazionale – le vittime (-3,5%).
In Liguria aumentano gli incidenti che coinvolgono persone vulnerabili: bambini, giovani e anziani
Nel periodo 2001-2010 le vittime della strada si sono ridotte in Liguria del 51,4%, più della media nazionale. Fra il 2010 e il 2023 si registrano variazioni, rispettivamente, di -34,5% e -26,1%. Nello stesso periodo l’indice di mortalità sul territorio regionale diminuisce (da 0,9 a 0,7 deceduti ogni 100 incidenti), in misura superiore al dato nazionale (da 1,9 decessi ogni 100 incidenti nel 2010 a 1,8 nel 2023). Nel 2023 aumenta in Liguria, rispetto al 2010, l’incidenza degli utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani) morti in incidente stradale, attestandosi su un valore largamente superiore alla media Italia (60,0% contro 47,6%).
Guardando inoltre agli utenti vulnerabili secondo il ruolo che essi hanno avuto nell’incidente (conducenti/passeggeri di veicoli a due ruote e pedoni), il loro peso relativo (sul totale dei deceduti) misurato nella regione si conferma superiore a quello nazionale (67,3% contro 50%). Sempre tra il 2010 e il 2023 l’incidenza di pedoni deceduti è aumentata in Liguria da 16,7% a 21,8%, mentre nel resto del Paese l’aumento è stato meno contenuto, da 15,1% a 16% (Figura 1).
L'A10 è l'autostrada con più incidenti in Liguria: sono stati 248 in un anno
Tra il 2022 e il 2023 l’indice di lesività (numero di feriti ogni 100 incidenti) diminuisce lievemente, da 122,3 a 122,1. Restano stabili l’indice di gravità (misurato dal rapporto tra il numero dei decessi e la somma di decessi e feriti moltiplicato 100), pari a 0,6, e quello di mortalità, 0,7 decessi ogni 100 incidenti. Ancora in evidenza le criticità dell’Aurelia (SS1), che percorre la costa e lungo la quale si registra il maggior numero di incidenti: 229 (con 8 decessi e 283 feriti). I valori più elevati dell’indice di mortalità vengono tuttavia osservati per alcune strade dell’entroterra di Ponente: la SS20 (Colle di Tenda), la SS29 (Colle di Cadibona) e la SS453 (Valle Arroscia) (Figura 2). L’A10 è l’autostrada con il maggior numero di incidenti (248, con 2 vittime), seguita dall’A12 (156 incidenti e 2 vittime). Rispetto al 2022 l’indice di mortalità cresce nelle province di Savona e La Spezia mentre diminuisce a Genova e Imperia. Nel 2023 il maggior numero di incidenti (6.270, l’83,3% del totale) si è verificato sulle strade urbane, provocando 31 morti (56,4% del totale) e 7.360 feriti (80,1%). Rispetto all’anno precedente i sinistri aumentano sensibilmente sulle autostrade (+11,4%) mentre diminuiscono sulle strade urbane (-5,8%) e, in misura più contenuta, sulle altre strade (-1%). Gli incidenti più gravi avvengono sulle strade extraurbane (2,9 decessi ogni 100 incidenti). Sulle strade urbane il 13,8% dei sinistri stradali si verifica nei pressi di un incrocio, percentuale che scende al 4,3% sulle strade extraurbane. In ambito urbano gli incidenti che avvengono lungo un rettilineo rappresentano il 50,6% del totale, seguono quelli che si verificano nei pressi di una intersezione (17%), di una curva (12,9%) e di una rotatoria (3,7%). Per le strade extraurbane il 51,4% degli incidenti si verifica lungo un rettilineo, il 34,4% in curva e il 3,4% nei pressi di un’intersez
I mesi e le ore più a rischio in Liguria
Nel periodo gennaio-aprile si sono registrati in Liguria 2.184 incidenti (29% del totale) mentre tra maggio e settembre, in coincidenza del periodo di maggiore mobilità per vacanze, se ne contano 3.549 (il 47,1% di quelli avvenuti durante l’anno), in cui hanno subito lesioni 4.446 persone (48,4%) e 36 sono decedute (65,5%). I mesi più critici sono stati luglio e giugno con rispettivamente il 10,5% e il 9,7% degli incidenti. A luglio inoltre, si è registrato il 21,8% delle vittime della strada (Figura 5).
L’82,5% degli incidenti ha avuto luogo tra le 8.00 e le 21.00, ma l’indice di mortalità raggiunge i valori più elevati nella fascia oraria tra le 3.00 e le 4.00 del mattino (3,4 morti ogni 100 incidenti), tra le 4.00 e le 5.00 (2,5 morti ogni 100 incidenti) e fra mezzanotte e l’una (2,0 morti ogni 100 incidenti), valori molto superiori alla media giornaliera (0,7) (Figure 6 e 7). Il venerdì e il sabato notte si concentrano il 45,1% degli incidenti notturni, il 45,5% delle vittime e il 45,9% dei feriti. L’indice di mortalità dei soli incidenti notturni è pari a 1,4 decessi ogni 100 incidenti.
IL COMMENTO
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