Politica

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Autonomia: questa la parola d'ordine per la scelta della nuova squadra da parte del sindaco di Genova. In nomi in pole position sono molti, da Carlo Repetti a Franco Miceli, da Stefano Bernini e Gianni Crivello. Quel che è certo, almeno a parole, è che le presisoni dei partiti non andranno oltre una rosa di nomi, catalogati per competenze e qualifiche, da sottoporre a Marco Doria.

Il Pd garantisce che "è finita l'era del manuale Cencelli", e si spinge fino a dire che appoggerebbe il nuovo sindaco anche se non gli desse neppure un assessore. Difficile che accada, per non dire impossibile, ma Lorenzo Basso, segretario regionale Pd, si dice pronto anche a un appoggio esterno.

L'impressione è che i partiti siano davvero in attesa delle decisioni di Doria, e che nessuno voglia farsi avanti per rivendicare posti in giunta e quella che un tempo si chiamava "una giusta rappresentatività", pena il rischio di passare per quelli che vogliono le poltrone.

L'unico ad avventurarsi in una timida considerazione di merito è l'assessore allo Sport della Regione, il dipietrista Gabriele Cascino: "Se il sindaco decidesse di rinnovare l'assessorato alla Sicurezza credo che Italia dei valori potrebbe fornire le comptenze giuste". Una rivendicazione molto timida, in linea con il profilo basso di tutti i partiti in queste ultime settimane.

Quel che è certo sono i tempi rapidi nell'indicazione della squadra di governo, che arriverà al massimo entro sabato, e un'alta percentuale di donne in giunta, forse anche del 50%.