Cronaca

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Alle sei della mattina di san Giovanni le campane di san Giacomo di Cornigliano hanno cominciato a suonare a morto. E tutti hanno capito . Si sono sentite tapparelle alzarsi,la gente è uscita sui poggioli. Il Capo della Comunità,il parroco per quasi un trentennio,padre Giacomo Pala se n'è andato. O come hanno scritto sulla porta della chiesa  gli Scolopi suoi confratelli,è entrato nella casa del Padre.

Non ha mai smesso di stare in mezzo alla sua gente da quando nell'85 era diventato Parroco. Nella parte ovest di Cornigliano  tutti, assidui praticanti o gente che metteva piede in Chiesa solo ogni tanto se lo sono sentito vicino nei momenti di gioia e nelle ore del lutto. Non c'è ammalato o anziano che non se lo sia trovato accanto al letto,anche in questi ultimi giorni in cui faticava persino a camminare.Se nella Scrittura è detto  "RALLEGRATEVI CON QUELLI CHE SONO ALLEGRI, PIANGETE CON QUELLI CHE PIANGONO” .

Lui ha incarnato questo versetto nella sua vita. Da giovane religioso a Milano aveva messo su un' orchestrina facendo suonare giovani del Cottolengo portatori di handicap anche gravi . Lo vidi  per la prima volta quasi quarant'anni fa  a Ovada,dove gli Scolopi hanno una casa,con questi suoi ragazzi che trattava senza mielosa compassione...anzi,li sfotteva come un allenatore...e suonavano felici.

Con questo stesso stile,sempre appassionato,disponibile ma anche impulsivo (non te la mandava certo a dire...) è stato in mezzo al suo popolo. Memorabili le sue battaglie contro l'inquinamento provocato dall'Acciaieria che gli procurarono non pochi contrasti.

 Prese posizioni,in astratto anche discutibili,contro la dislocazione della Moschea a Cornigliano perchè sentiva che quel quartiere ,già penalizzato in mille modi,non avrebbe potuto essere gravato di una nuova sfida .Le sue omelie ai funerali dovrebbero essere studiate nei Seminari. Spesso la sera prima del funerale andava a trovare la famiglia colpita dal lutto e si faceva raccontare della vita del defunto .

Sapeva sempre trovare momenti di ricchezza nella vita di quelli se ne erano andati,motivi per dire grazie a Dio,per quanto tortuosi potessero essere stati i percorsi,vicini o lontani dalla Chiesa. E le sue liturgie domenicali  erano festose,con i bambini sempre al centro. La sua messa diventava  una catechesi per i piccoli che parlava anche ai grandi. Oggi ho visto sfilare davanti alla sua bara un popolo che lo piange.E non c'erano certamente solo credenti ... Ho visto persone di tutte le età fargli un'ultima carezza.Cosi' se ne va un uomo di Dio.