"Io mi sono sempre trovato concorde con il pensiero collettivo che, in qualsiasi condizione d'avversità fossi costretto a vivere, non soffrirei mai abbastanza per ciò di cui mi sono reso responsabile. Però non sono l'unico responsabile di quanto successo". E' lo stralcio di una lettera, datata 4 settembre, che il serial killer ligure Donato Bilancia ha inviato al direttore de "Il Mattino di Padova". Oggi il quotidiano veneto ha deciso di pubblicare parte di questa missiva e di alcune altre che Bilancia ha inviato al giornale per sostenere che, pur essendo presente all'omicidio dei coniugi Parenti-Scotto, non fu lui a premere il grilletto e che quindi un omicida è in libertà. Bilancia è stato condannato a 13 ergastoli per 17 omicidi avvenuti tra l'ottobre 1997 e il maggio dell'anno seguente. Si rivolge al quotidiano euganeo perché è in carcere al "Due palazzi" di Padova ma anche perché il giornale aveva ipotizzato che il serial killer potesse in qualche modo beneficiare dell'indulto. Da sempre BIlancia sostiene di non aver agito da solo in quella circostanza. E non ha mai mancato occasione per chiedere di poter ribadire la sua tesi, però non ritenuta attendibile dai magistrati genovesi.
Cronaca
NUOVA CONFESSIONE DI BILANCIA: "NON ERO SOLO"
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