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Sprechi, assunzioni a raffica e fondi consistenti da poter gestire. In casa Coni si seguono le vicende di Londra con una ricca rappresentanza a seguito degli atleti ma si guarda già al dopo Olimpiade.

Ecco che dietro le quinte della spedizione azzurra ci sono diversi dubbi legati ai vertici del governo sportivo, molto spesso attaccati alla poltrona e pronti a invertire la rotta degli sprechi solo in apparenza.

I dati messi in evidenza dall'Espresso sono importanti. I big del Coni si trovano infatti a gestire 409 milioni di euro girati allo sport dallo Stato (nel 2011 addirittura 448 milioni con 18 milioni di perdita), senza contare le decine di milioni di euro ricavati da sponsor e dai cittadini che utilizzano le strutture sportive italiane. Tra l'autunno 2012 e l'inizio del 2013 le Federazioni e il Coni andranno al voto per la rielezione e l'aria di rinnovamento sembra non esserci mentre il numero dei dipendenti di Coni Servizi è sorprendente.

La struttura nel 2002 viene dotata di 2.615 figure ex Coni o appartenenti alle Federazioni, metà dei quali impiegata negli uffici centrali e periferici mentre l'altra metà rimane all'interno delle federazioni. Tra il 2003 e il 2007 si assiste al pensionamento o trasferimento di poco più di 1400 di questi dipendenti ma le spese non si abbassano e le assunzioni subiscono un'impennata. Secondo i calcoli del deputato dell'Italia dei valori Giovanni Paladini dal 2003 al 2011 ci sono quasi 1100 nuove entrate. Le federazioni prendono oltre 800 persone a chiamata per un totale di quasi 2.300 unità a carico pubblico. Il sindacato Ugl ha calcolato che il sovraccarico annuo delle nuove assunzioni è pari a 46 milioni di euro, mentre le gruppone dei trasferiti ecco anche gli incroci col mondo del pallone con 130 dipendenti finiti negli uffici della Federcalcio.