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Il Coni ha esultato, Italia nel G8 dello sport a Londra 2012 con 28 medaglie di cui 8 ori. Un'Olimpiade che ha raccontato storie importanti e imprese da ricordare, ma quella britannica è stata anche la spedizione dei grandi flop azzurri. Nuoto, atletica e canottaggio sono le tre federazioni sotto accusa. Pesanti come cifre, tra dirigenti e atleti, sul totale delle 560 figure partite per Londra, pesanti dal punto di vista economico e nulli sul piano dei risultati.

Vuoto praticamente assoluto in vasca: solo un bronzo in chiusura nella 10 chilometri femminile con la Grimaldi e polemiche su polemiche. La coppia Pellegrini-Magnini, supersponsorizzata e distratta dalla cronaca rosa, ha così raccolto critiche e piazzamenti disastrosi. E ora ci si interroga sul come potrà ripartire il movimento azzurro del nuoto, col vuoto lasciato da Castagnetti che pesa e appare incolmabile. Le speranze dell'Italia sono nel 17enne Greg Paltrinieri, talento che stavolta non andrà bruciato come in passato.
 
Dalla vasca ai remi, da un flop all'altro, perché l'unica medaglia del canottaggio arriva dalla coppia Sartori-Battisti; coppia che a Londra non doveva esserci, esclusa per scelta tecnica e in aperta polemica col ct De Capua esonerato dalla federazione al termine della spedizione. Il nuovo timoniere è così Antonio Alfine, a lui il compito di ricostruire in fretta e non solo in vista di Rio 2016 perché i mondiali e gli europei bussano alla porta azzurra.

Sul podio dei flop infine l'atletica: eccezion fatta per l'impresa di Donato nel triplo ci sono le delusioni della Di Martino, la gestione sbagliata di Andrew Howe e la clamorosa vicenda di Alex Schwazer. Zero risultati e tante polemiche, anche qui ripartire sarà tanto difficile quanto necessario.