Cronaca

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Oggi incontro a Taranto del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, e del presidente dell'Ilva Bruno Ferrante con i ministri dello Sviluppo e dell'Ambiente, Corrado Passera e Corrado Clini.

"Il governo ha dismesso l'intenzione di proseguire lungo la strada del conflitto di attribuzione con la magistratura: mi sembra questa una prova di saggezza" ha dichiarato Vendola.

"Abbiamo già impegnato e finanziato 90 milioni di euro e abbiamo in animo di finanziarne a breve altri 56: per un totale di 146 milioni che l'Ilva mette per l'ambiente"ha detto Ferrante incontrando i giornalisti dopo il vertice con i rappresentanti del governo. Proprio oggi  la procura ha diffuso le immagini della corruzione di un perito da parte dei dirigenti dell'Ilva, Ferrante non ha esitato a ribadire più di una volta nel corso di una conferenza stampa che Ilva ha sempre osservato e rispettato la legge e le prescrizione dell'Aia. Ferrante ha aggiunto che anche in questi giorni, Ilva sta continuando a produrre "al minimo". Ferrante ha reso noto che i tecnici dell'Ilva lunedì prossimo saranno a Roma per iniziare il percorso della nuova Aia ha detto di non poter dare alcuna cifra su quanto richiederà la nuova Aia in termini di investimenti . "Le prescrizioni che ha indicato il gip Todisco nella sua ordinanza vanno in direzione delle Bat conclusion, e anche se queste direttive europee non sono state ancora recepite dalla legislazione italiana, il ministro Clini - ha detto il presidente dell'Ilva - ci ha chiesto se noi fossimo disponibili ad anticiparne l'applicazione. Noi abbiamo dato il nostro assenso a condizione che l'azienda abbia certezze, regole chiare e soprattutto futuro, perche è evidente che non l'Ilva ma nessuna azienda investirebbe se non avesse futuro".

Oggi c'è stato anche un incontro con i sindacati e Confindustria.
Anche stamani in azienda sono state proclamate due ore di sciopero da Fim Cisl e Uilm
, mentre la città è blindata per evitare che le manifestazioni in programma finiscano con incidenti come accaduto la scorsa settimana.

Il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli ha attaccato il governo: "E' ormai evidentemente che per il governo Monti il diritto alla salute non è un diritto scritto nella nostra Costituzione". "E' assurdo - aggiunge Bonelli - che nel nostro paese chi inquina provocando 'malattia' e 'morte' non solo la faccia franca, ma riceva addirittura soldi e contributi dal governo che oggi è più preoccupato di intimidire i magistrati che fanno il proprio dovere che di affrontare l'emergenza sanitaria e ambientale".