Cronaca

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L'80% del territorio tra Riomaggiore e Manarola, dove le turiste sono rimaste ferite dalla caduta di un costone di roccia, è a rischio frane. Lo ricorda Carlo Malgarotto, dell'Ordine dei geologi della Liguria. Nelle altre zone delle Cinque Terre il rischio riguarda tra il 70 e l'80% del territorio. "'La frana - spiega - e' legata a una manutenzione insufficiente, anche se nella media nazionale. Può aver influito anche il cambio di stagione, con la variazione di temperatura, che indebolisce la 'tenuta' dei massi".

In Liguria, aggiunge Malgarotto, "l'80% dei comuni ha il proprio territorio con zone a rischio frane e alluvioni. Nel caso specifico delle Cinqueterre, a incidere nel verificarsi delle frane è anche la struttura geologica 'piega a ginocchio' tipica dell'area". Ma possono provocarle anche i cambiamenti repentini di stagione: "proprio per prevenirne gli effetti, nelle cave di Carrara sono previste, ad ogni cambio di stagione, le attività di 'disgaggio', cioé vengono tolti tutti i sassi in condizioni di instabilità". Il problema delle frane, in realtà, sarebbe evitabile, secondo il geologo, con un'adeguata manutenzione del territorio: "ma sistemare tutto non è così semplice, ed è impensabile mettere tutto in sicurezza, avrebbe costi folli. Nelle zone più a rischio servirebbero però maggiori interventi".

Quello che occorre, secondo Giuliano Antonielli, ex presidente dell'Ordine dei geologi della Liguria, "é un cambiamento di mentalità. Bisogna smettere di pensare che la gestione corretta del territorio sia un costo. A parte la perdita di vite umane, che non ha prezzo - osserva - investire nella manutenzione per l'Italia non solo è un risparmio, ma è un volano per l'economia".