
A renderlo noto è stata la Capitaneria di Porto di Genova, precisando che "l'impegno reciproco sarà quello di individuare metodologie che, in un'ottica di reciproca 'confidenza' e mutuo riconoscimento dei controlli posti in essere sulle due sponde dell'Atlantico, possano evitare le duplicazioni di visite ispettive. Fatto, questo, che contribuisce a scongiurare ulteriori aggravi di costi sia per gli operatori portuali sia per i vettori marittimi". L'accordo è stato sottoscritto tra il Capo della Direzione di Coordinamento e Security marittima e aerea della Commissione Europea, Mrs. Marjeta Jager e un rappresentate della Guardia Costiera Americana, Ammiraglio Joseph Servidio.
Gli incontri del Gruppo di lavoro, giunti al 18° appuntamento, si sono finora tenuti alternativamente a Washington e a Bruxelles, con la sola eccezione del meeting del 2011, svoltosi presso la sede dell'European Maritime Safety Agency in Lisbona. "La scelta dell'Italia, e di Genova in particolare - precisa la Capitaneria di porto - non sembra essere casuale: la prima, quale riconoscimento dell'attività svolta dalle Capitanerie anche in sede internazionale per la definizione ed applicazione delle norme di settore sia alle navi sia agli impianti portuali; la seconda, per la rilevanza e dinamicità del suo porto".
IL COMMENTO
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