La sentenza del TAR verso la quale la direzione del Galliera, a differenza del Comune, ha presentato ricorso proprio nei giorni scorsi, annulla la deliberazione del Consiglio comunale del 28 maggio 2009 che approva la variante urbanistica di cambio di destinazione d’uso di 5 padiglioni, trasformandoli in complessi residenziali con superfici commerciali e parcheggi interrati. Questa sentenza , se non verrà annullata, comporterà un freno allo sviluppo del progetto, se non addirittura la sua cancellazione, proprio perché il Galliera, stando così le cose, non potrà reperire quel terzo di finanziamenti derivanti dall’alienazione degli immobili.
Tra l’altro l’Assessore Montaldo ha evidenziato che il nuovo piano economico finanziario del Galliera non permette di assentire un mutuo di 75 milioni di euro, così come era stato previsto nel 2007 quando era stato redatto il primo piano di modernizzazione della rete ospedaliera. E se effettivamente le cose stanno in questi termini, la Regione dovrebbe adoperarsi per coinvolgere in quest’operazione i maggiori istituti bancari e finanziaridel territorio.
Sempre secondo quanto asserito dall’Assessore con i tagli imposti anche alla sanità dal decreto sulla Spending Review i posti letto del Galliera dovranno essere ridotti di circa 90 unità.
Queste dichiarazioni non fanno che aumentare le nostre preoccupazioni circa la realizzazione del nuovo Galliera, un ospedale pubblico e non privato, assolutamente prioritario e necessario per rispondere alle esigenze sanitarie dell’area metropolitana spesso insufficienti ed inadeguate. Senza contare che il Galliera è ormai una struttura vecchia ed obsoleta, che per garantire un’adeguatezza della richiesta sanitaria necessita di continui e crescenti costi di gestione oltre che di manutenzione ordinaria e straordinaria, costi che nel nuovo ospedale verrebbero in parte abbattuti grazie ad efficienti ed evoluti sistemi di risparmio energetico. E pensare che la realizzazione del nuovo Galliera costerebbe 180 milioni, all’incirca il costo gestionale annuo del vecchio Galliera che si aggira sui 170 milioni di euro.
A questo punto il timore è che i finanziamenti destinati al nuovo Galliera vengano dirottati ad altre strutture e perciò ho apprezzato il senso di responsabilità dimostrato da Montaldo nell’asserire che la Regione terrà fede all’impegno preso nel 2007 e cercherà di trovare di concerto con l’ospedale Galliera la soluzione migliore affinché riparta il progetto. Ho accolto con piacere la volontà della Regione di non mettere in contrapposizione il progetto del nuovo Galliera con l’ospedale del Ponente e a tal proposito mi è parso del tutto riprovevole il comportamento di alcuni rappresentanti politici che hanno proposto di revocare i finanziamenti del Galliera e, magari, dirottarli sull’ospedale del Ponente.
D’altro canto l’apertura del tavolo tra Regione e Comune per individuare la nuova localizzazione del sito per l’ospedale del Ponente ha fatto pensare che per la sua realizzazione si volessero utilizzare i finanziamenti del Galliera. Non si vuole fare una questione di campanilismo: entrambe le strutture sono necessarie per garantire un’adeguata risposta alle esigenze del cittadino, sia che risieda nel centro che nel ponente genovese, dove i servizi sanitari sono sempre più carenti. Ben venga, quindi, la realizzazione del nuovo ospedale del ponente; vorrei, però, ricordare che il ritardo della sua realizzazione è da ricercare soprattutto nelle lungaggini del Comune che ad oggi non ha ancora individuato una giusta sede su cui costruirlo.
Aldo Siri
*Consigliere regionale Lista Biasotti
Politica
Il futuro del Galliera
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