Tre ipotesi per un delitto apparentemente inspiegabile.
La polizia genovese cerca di fare luce sul movente che ieri ha portato Matteo Biggi, 30 anni residente a Oregina, ad uccidere il suo omonimo e collega nella palestra della Culmv, la Compagnia Unica del Porto di Genova.
L'assassino, subito fermato dalla polizia, da tempo sembra soffrisse di depressione. Gli inquirenti seguono quindi la pista del raptus, ma anche quella di una vendetta e quella della gelosia considerato che l'assassino sembra fosse molto protettivo nei confronti della sorella.
Ieri tutto è successo poco dopo le 14.
Dopo un breve dialogo con la vittima l'assassino ha preso il coltello che si era portato nella borsa e ha colpito mortalmente il collega ad un polmone.
Ad assistere alla scena il padre dell'assassino incredulo.
Poi l'arresto della polizia e il dolore dei colleghi.
Cronaca
Omicidio in porto a Genova,da chiarire il movente. L'assassino è in carcere
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