Il Marco Doria che scende in piazza, ascolta e dialoga con i lavoratori dell'ilva nel giorno in cui la protesta rischiava di diventare violenta, e' un sindaco coraggioso, intelligente e sensibile.
Bisogna dirlo: ci ha messo la faccia ed era solo. Ha rischiato di prendere insulti e sberle. Le notizie che arrivavano da Roma non erano ancora buone e il grosso mezzo meccanico avanzava verso la prefettura chiusa (anche al sindaco stesso) ma indifesa dopo gli scontri della sera prima.
E Doria ha fermato le ruspe che avrebbero sfondato la porta. Ha calmato i contestatori più "caldi" spiegando ragioni, elaborando concetti, prendendo in mano la situazione organizzando un incontro con prefetto e operai utile soprattutto ad evitare scontri.
Tra i manifestanti qualcuno ha spinto giornalisti e operatori chiedendo di smetterla con interviste e riprese. Che furbi! Ma se non ci fossero tv e giornali parlerebbero di censura e di media pagati da Riva. Le forze dell'ordine sono rimaste in disparte. Per scelta e strategia forse condivisibile, ma anche perchè quelle divise non riescono a ispirare dialogo e concertazione, neppure quando questo sarebbe possibile.
Detto del sindaco, gli altri politici dove erano? Parlamentari, consiglieri e assessori di enti invisibili hanno avuto paura? Certo è più facile scendere in piazza quando non si rischia nulla. In questi casi le sfilate sono piene di amministratori che contestano scelte prese dai loro superiori a cui portano le borse. Oggi invece no. Tutti assenti. E qualcuno e' comparso solo quando ormai era tutto risolto.
Ed è salito sulla ruspa del vincitore.
Cronaca
Gli operai caldi, il sindaco coraggioso e i politici invisibili
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