Cronaca

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Il perdono in cambio di collaborazione con le forze dell'ordine.

E' quanto richiesto dalla famiglia Calevo ad uno dei sequestratori, Davide Bandoni.


Il nipote di Destri aveva chiesto scusa per quanto compiuto ed oggi arriva la risposta della famiglia di Andrea Calevo: "Comprendiamo bene la sua esigenza e il suo appello  e se può essergli di stimolo, di sollievo al peso che grava sulla sua coscienza, come riferisce il suo legale, gli diciamo che il perdono può ottenerlo. Ma per rendere lo stesso più convinto e profondo, Davide ha un'unica possibilità: dimostrare di essere davvero pentito. Ciò può farlo, fin da subito, con unico atteggiamento: collaborare con la giustizia assumendosi le sue responsabilità e aiutando gli inquirenti a sviluppare le indagini". 


Un sostegno ai giovani coinvolti nel sequestro: "La pena non potrà essere cancellata dal perdono ma sarà essa stessa parte del percorso di una riabilitazione che per i giovani è possibile e necessaria,
crediamo in cuor nostro che i loro errori, quello compiuto da Davide Bandoni e quelli compiuti dagli altri giovani componenti del gruppo, siano figli di una responsabilità ben più grave, quella del nonno". Hanno concluso i Calevo.