Cronaca

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Eravamo abituati ai politici e agli uffici stampa che davano le notizie il giorno prima dei fatti. E capitava anche che arrivassero le notizie sui tavoli dei giornalisti e non arrivassero, poi, i fatti.

Ma all’assurdo che i fatti arrivino e la comunicazione ufficiale ritardi di ventiquattr’ore ha dell’incredibile.
La giunta Doria ha scelto encomiabilmente un low profile assoluto e il sindaco ha deciso di non inaugurare l’inaugurabile: così ha fatto con l’ultimo tratto del metro eternamente atteso e sul quale è invecchiata una generazione di genovesi.

Ma quella del palazzo di via Giotto non è una coumunicazione low profile. E’ una cavolata e basta.
Il palazzo è quello delle alluvioni di Sestri, il simbolo della cementificazione dei torrenti, quella torre di appartamenti sopra il Chiaravagna che drammaticamente diventa una diga quando piove troppo.

L’abbattimento da tempo annunciato avrebbe dovuto essere la svolta, un segno, una riscossa.

Ebbene i lavori di demolizione sono cominciati ieri, ma nessuno lo ha detto. Soltanto oggi è arrivato il comunicato, con ventiquattr’ore di ritardo sulla notizia. In gergo giornalistico potremmo dire che la giunta Doria ci ha dato il “buco”.
Ma forse il “buco” almeno mediatico , involontariamente se lo è dato lei stessa.