Politica

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Beppe Grillo sfida attraverso Twitter Pierluigi Bersani a rinunciare ai rimborsi elettorali come farà il Movimento 5 stelle, e per facilitargli il  compito ha preparato un documento che il segretario del Pd potrebbe firmare per ufficializzare il rifiuto. “Meno parole e più fatti», scrive Grillo sul suo blog,  chiedendogli di rinunciare ai 48.856.037,50 che spetterebbero al Partito Democratico. “Non è necessaria una legge – scrive -, è sufficiente che Bersani dichiari su carta intestata, come ha fatto il M5S, la volontà di rifiutare i rimborsi elettorali con una firma”.

E anche Paolo Putti, capogruppo del Movimento 5 stelle in Consiglio comunale, non ha dubbi: la linea di Beppe Grillo è giusta. “In questo momento, come disse Borrelli, resistere, resistere, resistere”, ovviamente alla tentazione del compromesso, citando  l’ex pm di Mani Pulite Francesco Saverio Borrelli. No a qualunque accordo per dare la fiducia a un governo Bersani. “Capisco che sia difficile, capisco che la gente sia preoccupata, ma chiedo di non cedere, perché se cediamo tutto quello che abbiamo fatto diventa vano”, dice Putti.

No all’accordo col Pd, che dal canto suo non vuole scendere a compromessi con il Pdl. Il numero di scenari possibili si restringe, ma per Paolo Putti la strada per uscire dallo stallo è una, e molto semplice: “Al momento vedo come unica possibilità quella di un governo 5 stelle, sarebbe una bella prova. A capo dell’esecutivo? Lo deciderà la gente votandolo”.

E mentre a Roma si cercano soluzioni allo stallo politico, a Genova gli esponenti del movimento chiedono i conti delle società partecipate: da Amt ad Aster, da Amiu a Iren. “Serve capire se ci sono sprechi e se ci sono modi per evitarli. Non siamo i giustizieri della notte, non siamo né giudici né boia, siamo cittadini che vogliono chiarezza. Pendo che ci siano competenze per dare un contributo”.

L’ordine del giorno che chiedeva i dettagli dei conti delle società partecipate era stato approvato lo scorso settembre, ma finora i libri mastri delle 11 società partecipate sono rimasti negli archivi. E i consiglieri del movimento 5 stelle si dicono pronti a un’azione dimostrativa: “A questo punto stiamo riflettendo se andare a prenderceli. Noi vogliamo che le società partecipate vadano bene”.