Salute e Medicina

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Sono intervenuti questa mattina a "Dica 33", la trasmissione di medicina di Primocanale, il dottor Marco Berretti, fisiatra e direttore sanitario di Chiroterapic e Mario Arato, amministratore delegato di Chiroterapic.

“L’infiltrazione articolare - ha spiegato il dottor Berretti - consiste nell’iniezione di un farmaco all’interno di un’articolazione e rappresenta il più importante approccio terapeutico e antalgico per patologie quali: l’artrosi, le tendinopatie e l’epicondilite”

Attualmente, ha continuato, si usano due tipi di farmaci differenti:
- L’acido ialuronico, che ha lo scopo di proteggere e nutrire la cartilagine nonché di lubrificare l’intera articolazione.
- I farmaci cortisonici che hanno il ruolo di sfiammare l’articolazione e togliere il dolore.

Le infiltrazioni vengono effettuate con aghi molto lunghi, per permettere di raggiungere l’articolazione lesionata, ma di diametro molto ridotto.

La frequenza delle sedute può variare, ha spiegato Berretti, in relazione all’importanza della lesione. Per danni articolari di maggior rilevanza si procede con tre infiltrazioni per tre settimane consecutive mentre per quelle di minor importanza la cura è limitata ad una unica iniezione.

Il principale vantaggio nell’utilizzo di tale pratica è la possibilità di poter andare ad agire localmente infiltrando antiinfiammatori escludendo la loro assunzione orale, migliorando l’efficacia delle cure e limitando gli effetti collaterali.

Dopo l’infiltrazione, ha sottolineato il dottor Berretti, è essenziale la riabilitazione nonostante dopo le iniezioni sia già possibile camminare.