cronaca

1 minuto e 36 secondi di lettura
"L’avaria sulla Jolly Nero sembra essersi verificata ma non so in che misura possa aver influito". Lo ha detto il procuratore capo Michele Di Lecce sul tragico incidente avvenuto poco dopo le 23 di martedì 7 maggio.

Sull’ipotesi di un eventuale errore umano il procuratore ha affermato: "Tutto può essere. Non ci sono tesi precostituite. Non perseguiamo un filone piuttosto che un altro. Poi valuteremo se ci saranno una o più cause".

"La manovra compiuta dalla Jolly Nero è ancora tutta da ricostruire”. Sono ancora le parole del procuratore capo, precisando che "continua l'esame di alcune persone informate dei fatti", e si prosegue con gli accertamenti tecnici.

A proposito del video-choc che ha ripreso le immagini del momento dell'urto della nave contro la torre, il procuratore ha ribadito che "non è decisivo ma può essere utile e sarà analizzato nei prossimi giorni e messo a confronto con altre riprese.

Di lecce ha riconfermato anche la possibilità che vi possano essere altre persone nel registro degli indagati oltre al comandante della Jolly Nero, Roberto Paoloni, e il pilota che si trovava sul cargo, Antonio Anfossi, con ipotesi di reato nei loro confronti di omicidio colposo plurimo.
 
Il metodo di lavoro seguito dalla Procura sarà "valutare se ci siano elementi di dolo o di colpa da parte di qualcuno". Intanto è stato conferito ad un esperto di una società di recupero dati l’incarico per effettuare una copia del contenuto dei reperti che sono stati ripescati in mare: si tratta di una cinquantina di pezzi di apparecchiature informatiche nelle quali dovrebbero essere contenute le conversazioni tra la Capitaneria di porto, i piloti, i rimorchiatori e la Torre che poi è crollata. Bisogna però vedere se sono leggibili. Ma si saprà tra quindici giorni, una volta completata l’etichettatura.