economia

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Nel 2011 le spese per l'acquisto di beni e servizi hanno rappresentato nei Comuni italiani il 51,7% del totale della spesa corrente, con un aumento di 1,3 punti rispetto al 2010. A seguire le spese per il personale (29,6%), mentre il restante 18,7% ha riguardato le altre spese correnti. Lo evidenzia un report dell'Istat sui bilanci consuntivi 2011 delle amministrazioni comunali. 

I livelli più elevati di spesa pro capite si registrano nei comuni della Valle d'Aosta (1.662 euro), seguiti da quelli del Trentino-Alto Adige (1.292 euro), del Lazio (1.240 euro), del Friuli-Venezia Giulia (1.152 euro), della Liguria (1.137 euro), dai comuni della Sardegna (1.108 euro) e, infine, da quelli dell'Abruzzo (959 euro). Tutte le restanti amministrazioni presentano valori inferiori al dato medio nazionale.

L'incidenza delle spese per il personale, pari a livello nazionale al 29,6%, è più elevata nei comuni della Sicilia (39%, così come nell'esercizio precedente), e più contenuta in quelli dell'Abruzzo (24%). L'incidenza delle spese per acquisto di beni e servizi (mediamente pari al 51,7%) raggiunge il livello massimo, 60,7%, nei comuni del Lazio e quello minimo (39,4%) nei comuni del Trentino-Alto Adige/Sudtirol.