Circa 250 imprese per oltre mille incontri faccia a faccia con i cento delegati delle Camere di Commercio italiane all’estero (Ccie). Oltre 400 partecipanti alle 12 sessioni di approfondimento Paese e tematiche: questi i numeri del “Salone dell’Internazionalizzazione”, che si tiene a Genova lunedì 1 e martedì 2 luglio, nell’ambito del 14esimo Meeting dei segretari generali delle Camere di Commercio italiane all’estero.
L’evento, ideato da Unioncamere Liguria, realizzato in collaborazione con Assocamerestero e in stretto raccordo con Unioncamere, intende creare un momento di riflessione e dibattito su nuove modalità di assistenza alle imprese, nuove scelte progettuali, alleanze diversificate per aiutare le Pmi a operare all’estero nonostante la crisi.
L’incontro del 1 luglio alle 15,30, nel Palazzo della Borsa Valori di Genova, che ha aperto ufficialmente il Salone dell’Internazionalizzazione, ha voluto far emergere proposte concrete su cui costruire un terreno comune di lavoro con gli altri soggetti della promozione, sottolineando, tra i propri strumenti/linee di attività, quelli che maggiormente potrebbero essere utilizzati per una progettualità condivisa. I lavori proseguiranno oggi, sempre alla Borsa Valori di Genova, con una giornata interamente dedicata alle imprese, con incontri B2B, nove Focus di approfondimento sulle opportunità Paese (Sudafrica, Giappone, Singapore, Turchia, India, Stati Uniti, Corea del Sud, Brasile e Canada) e tre workshop che affronteranno le tematiche dell’etichettatura dei prodotti e lotta alla contraffazione, contrattualistica internazionale, procedure import-export. Una due giorni con la Liguria al centro del mondo: per la prima volta il territorio ospita un evento di così ampia portata per le Camere italiane all’estero, che darà modo alle eccellenze locali di promuoversi su ben 52 mercati. «In una fase così critica per il sistema economico italiano – afferma Leonardo Simonelli, presidente di Assocamerestero – espandere la propria attività all’estero in maniera non episodica, ma di radicamento nei territori, anche attraverso la partnership con soggetti locali, non rappresenta più un’opzione per le imprese italiane, ma una necessità improcrastinabile. Le Camere di Commercio italiane all’estero in questi anni hanno sempre più praticamente ed efficacemente cercato di dare questo messaggio sostenendo in concreto le imprese italiane sui mercati esteri per trasformare l’opzione estero in vocazione estero, grazie alla loro lunga esperienza. Servizi qualificati, ma soprattutto possibilità di stringere alleanze strategiche con imprese estere: questo il valore aggiunto delle 78 Ccie, che su ben 52 territori esteri, costituiscono l’elemento di fiducia per le piccole e medie imprese italiane che non abbassano la guardia di fronte alla più dura competizione». Secondo il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, «In presenza di una domanda interna ancora troppo debole, l’estero rappresenta la strada maestra per sostenere la crescita del made in Italy. Oggi sono poco più di 200 mila le imprese italiane che fanno affari oltreconfine ma, secondo le nostre stime, altre 70 mila aziende avrebbero le carte in regola per gettarsi nel mare aperto della competizione globale, ma da sole non riescono a farlo. Accompagnare queste imprese sui mercati internazionali è la scommessa che dobbiamo vincere. Per questo abbiamo creato World Pass. La rete degli sportelli fisica e virtuale per l’internazionalizzazione che oggi mette a disposizione delle imprese il ricco patrimonio di competenze del sistema camerale italiano e delle Camere di commercio italiane all’estero. Una porta di accesso che auspichiamo diventi il punto di aggregazione di tutte le competenze nazionali sull'internazionalizzazione.
E per dare slancio all’agroalimentare e al turismo tricolore stiamo puntando a valorizzare ulteriormente la rete dei Ristoranti Italiani nel Mondo certificati dal marchio di qualità Ospitalità Italiana, affinché diventi un veicolo privilegiato per promuovere il Belpaese e le prelibatezze del suo territorio». Questa iniziativa rappresenta l’avvio di un’azione strutturata delle Camere di Commercio della Liguria per incrementare l’export e agevolare le imprese liguri che stanno reagendo alla crisi ricercando nuovi mercati: la congiuntura internazionale dimostra che il sapere lavorare all’estero e con l’estero è la chiave di volta per contrastare la crisi. «Le imprese lo sanno e i dati relativi alla sessione del Salone dell’Internazionalizzazione interamente dedicata alle imprese, ne sono una conferma – spiega Luciano Pasquale, presidente di Unioncamere Liguria – circa 250 partecipanti, oltre mille richieste di incontri bilaterali, 12 sessioni di approfondimento partecipate da più di 400 persone. Spesso, però, le imprese, in particolare le micro e piccole, non hanno gli strumenti o le capacità per misurarsi con i mercati esteri. Per questo motivo oggi abbiamo ritenuto opportuno organizzare un dibattito tra attori istituzionali nazionali e regionali per confrontarsi su possibili nuove proposte di governance dell’internazionalizzazione, mirate a rafforzare la competitività del nostro sistema Paese e capaci di potenziare l’attrattività dell’Italia per gli investitori esteri».
economia
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