cronaca

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La paura di perdere il lavoro ha portato i lavoratori del Carlo Felice e gli operai di Aster  a cercare di entrare in un Palazzo Tursi blindato mentre al secondo piano si svolgeva il consiglio comunale sul bilancio 2013. E' finita con qualche spintone tra polizia, carabinieri e lavoratori. Due vigili lievemente feriti.

Da una parte gli operai della municipalizzata che si occupa delle ristrutturazioni e che contestano la possibile privatizzazione e dall'altra gli orchestrali del Teatro Carlo Felice sui quali incombono 48 esuberi oltre ai contratti di solidarietà.

Inutili le mediazioni, le proposte di far salire delegazioni per parlare con il sindaco Doria. ''Questa è la casa del popolo - hanno detto i lavoratori - e loro non fanno entrare il popolo. E' gente, questa, che ha votato Doria e adesso Doria non vuole parlare con loro''.
 
I lavoratori improvvisano anche un corteo: andranno fino in prefettura, poi una volta davanti a palazzo Lomellini, rinunciano e proseguono. Girano attorno a piazza Corvetto, bloccano il traffico, imboccano via Roma contromano costringendo una macchina della polizia, una dei carabinieri, un pullman enorme e un'autoscala dei pompieri a fare manovre incredibili per passare. Tornano davanti a palazzo Tursi dove, si dice, sta per scendere il sindaco.
 
Ma Doria non si vede. E loro ripartono in corteo, sempre con lo stesso striscione in testa. Prima sosta, sotto un sole cocente, davanti al Teatro Carlo Felice per un abbraccio di solidarietà, poi in piazza De Ferrari, poi ancora a Tursi stremati per la canicola, carichi di rabbia. E lì aspetteranno ancora.

Nel pomeriggio, una nota dell'amministrazione comunale stigmatizza soprattutto quel breve momento di tensione tra lavoratori e quel presidio che non molla il portone di Tursi: ''L'apertura al pubblico dei lavori del Consiglio comunale, così come il confronto non sono in discussione - si legge nella nota -. Ciò che non può essere accettato è che venga impedito al Consiglio comunale di svolgere la propria funzione democratica''.