
I furti si consumavano a danno di inconsapevoli operai che ritrovavano, a fine giornata, le proprie autovetture, utilizzate per raggiungere il posto di lavoro e quindi parcheggiate proprio all’interno di cortili e pertinenze di ditte private, con gli sportelli forzati o i vetri infranti, constatando poi l’ammanco di oggetti e documenti lasciati al loro interno.
Ad aiutare i carabinieri nelle loro ricerche, oltre a qualche fugace ma fondamentale testimonianza, le immagini registrate dalle telecamere interne dei parcheggi delle diverse ditte, in cui il malvivente appariva a bordo del suo scooter bianco mentre indossava il casco dalla vistosa visiera al fine di rimanere ignoto.
Ulteriori accertamenti hanno permesso ai militari di appurare che il 24enne era un pericoloso latitante che dal 27 giugno 2013 era ricercato dalle forze di polizia del nord Italia, perché evaso da una comunità della provincia di Varese, dove si trovava agli arresti e dalla quale si era allontanato dopo aver malmenato e rapinato uno degli operatori, costringendolo a consegnargli le chiavi della propria autovettura, utilizzata poi per darsi alla fuga.
IL COMMENTO
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