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"Non vi lasceremo soli". Con queste parole Enrico Letta rassicura le famiglie dei lavoratori Ilva e promette provvedimenti concreti.

Il premier  parla anche di questo alla festa di Scelta Civica a Caorle, in provincia di Venezia, dopo l’annuncio della chiusura immediata di sette stabilimenti e di due società di servizi e trasporti facenti capo a Riva Acciaio.

In una nota ufficiale Riva Acciaio dà anche una propria lettura dello stop agli impianti dopo il sequestro di 916 milioni di euro.

"Lo stop-si legge nella nota-non è una 'scelta' aziendale, bensì di un atto dovuto, cioè della tempestiva esecuzione del provvedimento del Gip che, ordinando il sequestro, ha sottratto alla proprietà la libera disponibilità degli impianti e dei saldi attivi di conto corrente''.

 
Riva Acciaio sottolinea anche che ''in ottemperanza a tale provvedimento, l'azienda ha pertanto dovuto procedere con immediatezza alla messa in sicurezza degli impianti''. 



''L'Azienda, consapevole dell'impatto sociale provocato dalla disposizione impostale, ribadisce il proprio massimo impegno a collaborare con tutte le Istituzioni - conclude la nota - per ricercare le migliori soluzioni a salvaguardia dei propri lavoratori e del patrimonio aziendale''.

Ma sulla vicenda, interviene il ministro dello Sviluppo Economico Zanonato che via Twitter commenta: "garantire i lavoratori, l'acciaio per l'industria, rispettando la decisione della Magistratura si può".

Intanto, per quanto riguarda Genova  le istituzioni esprimono la loro preoccuoazione. L'assessore regionale Guccinelli spiega ''C'è il rischio che nel nuovo piano industriale dell'intero gruppo Ilva ci sia una caterva di esuberi, in modo particolare a Taranto, ma anche a Genova'' sottolineando anche che è necessaria la soluzione della vicenda dei contratti di solidarietà, in scadenza il prossimo 29 settembre.