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“Il Pd rispetterà il voto che ha annunciato: le sentenze si rispettano, anche se applicate a un senatore che si chiama silvio Berlusconi”: Mario Tullo non ha dubbi, mercoledì in giunta per le immunità del Senato il Partito democratico voterà per la decadenza del Cavaliere. “E’ un atto dovuto. Poi sarà il centrodestra se fare avere ricadute sul governo; io spero di no. Il Governo è impegnato in una manovra difficilissima per evitare l’aumento delle tasse, e su tante altre cose da fare”, dice Tullo.

Parole che non convincono Augusto Minzolini:  “Si creerà un problema non indifferente nei rapporti di lealtà e di fiducia nella maggioranza”, dice il senatore Pdl eletto in Liguria. “Tutta la vicenda giudiziaria di Berlusconi dimostra una persecuzione giudiziaria nei suoi confronti”. Insomma, il rischio che l’esecutivo cada c’è, ma per Minzolini non sarebbe un dramma: “Tutti dicono che questo governo sta facendo bene, ma non sono del tutto d’accordo. Su molti temi l’esecutivo ha aspettato troppo, dobbiamo ripartire da un nuovo patto. Si è passati dal fare al durare: questa è l’unica cosa su cui sono d’accordo con Renzi”.

Ipotesi voto, insomma, e a proposito di Renzi fanno discutere le parole pronunciate ieri dal sindaco di Firenze. “Se si vota li asfaltiamo”, ha detto Matteo Renzi. “Renzi è impegnato nella sua battaglia per il congresso, ma eviterei questi toni. Ora dobbiamo rilanciare il Paese”, dice Tullo. “Renzi dovrebbe ricordare che Letta è del suo partito”, dice invece Minzolini, che sulle probabilità di sopravvivenza del Governo dice: “Se la gioca al 50%. Bisogna ricordare che così come c'è una sensibilità dell'elettorato Pd su questo tema, ce n'è anche una degli elettori Pdl”.