
Mentre al Senato il suo partito ha scatenato il caos, l'ex premier ha intensificato la pressione sul governo affinché affermi la non retroattività della legge Severino. E IL presidente del Consiglio Enrico Letta replica: "La risposta chiesta da Berlusconi è contenuta nel voto di fiducia del 2 ottobre. Il Parlamento mi ha dato la fiducia con largo consenso. Il pilastro di quel discorso era che l'Italia ha bisogno di ripresa, di stabilità, e che ci sia separazione tra singole vicende giudiziarie e il destino del governo. E il Parlamento ha dato larga fiducia a quel discorso".
Francesco Nitto Palma (Pdl), presidente della commissione Giustizia, propone di riconvocare la giunta per il 4 novembre. Luigi Zanda, capogruppo del Pd a Palazzo Madama, contropropone una seduta a oltranza.
Intanto, nel corso della riunione di oggi il presidente del Senato Pietro Grasso ha bacchettato Maurizio Buccarella del Movimento 5 Stelle per i post piazzati su Facebook in diretta, rendendo pubblici gli interventi in corso durante la giunta.
Secondo il Pdl, il Pd sta cercando di modificare il regolamento che nei casi come quello di Berlusconi prevede il voto segreto e non palese. I democratici ribattono sostenendo che il Popolo della libertà punta ad allungare i tempi della decisione.
M5S e Sel chiedono che il Senato si pronunci quanto prima, ma l'aula di Palazzo Madama ha bocciato ieri la loro proposta di calendarizzare il voto sulla decadenza al 5 novembre. Oggi, concluse le relazioni, si procederà al dibattito e a seguire al voto che però potrebbe slittare a domani.
IL COMMENTO
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