Nell'inchiesta sull'incidente della Torre Piloti del porto di Genova s'inserisce una novità.
E' la richiesta, da parte dei familiari di Giuseppe Tusa, una delle 9 vittime, di indagare per verificare se la Capitaneria di porto, come datore di lavoro, abbia messo in atto tutte le misure per garantire la sicurezza sul posto di lavoro valutando i rischi legati all'attività nella Torre.
I familiari chiedono che sia verificato se la Torre è stata costruita in modo da non mettere in pericolo la vita delle persone che vi lavoravano.
Nella loro memoria indirizzata al Procuratore Capo Di Lecce, i legali della famiglia Tusa spiegano che la Torre piloti ospitava le sale operative della Guardia Costiera, dei piloti e dei rimorchiatori di Genova e, quindi, sia personale militare della Capitaneria sia personale civile con datori di lavoro privati. Spiegano però che per entrambe le categorie vige la normativa per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Inoltre sottolineano come la Torre Piloti che era situata sul molo Giano nel porto di Genova era stata costruita in uno spazio limitato senza alcuna protezione del 'pilastro-torre' mentre avrebbe dovuto avere delle barriere protettive per bloccare eventuali urti.
cronaca
Torre Piloti: i familiari di una vittima chiedono indagini sul ruolo della Capitaneria
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