
La difesa sostiene che sia "stato un pallino di piombo sfuggito mentre sparava al tiro a segno", ma la prima sentenza del Tribunale di Genova diede torto al milanese e lo obbligò a un risarcimento di 7.000 euro, con aggravante per condotta aggressiva verso gli animali.
L'imputato decise di impugnare la sentenza, appellandosi alla Corte di Cassazione, ma gli "ermellini" si sono pronunciati a favore del giudice di prima istanza, ribadendo come "non solo il Tribunale ha esplicitato la valutazione di non necessita' della condotta, anche volendosi porre nell'ottica di una reazione dell'imputato a situazione di fastidio, ma ha complessivamente ricostruito il fatto nella prospettiva di una ripetizione di condotte aggressive che hanno in ultimo condotto alla morte di un animale''
IL COMMENTO
Ponte Morandi, se la politica non ti considera solo una persona
Le strade dei “ragazzi partigiani” che raccontano gli eroi del 25 aprile