
Non è un caso che il Comune abbia deciso di puntare su questi angoli suggestivi per costruire un viaggio che ripercorre la vita di alcuni tra i più grandi 'chansonniers' dell'ultimo secolo: dal bar 'Berto' in piazza delle Erbe, dove un giovanissimo Fabrizio De André giocava a carte con gli amici, a vico Carabaghe, o meglio 'cala braghe', ex zona d'appuntamenti nel cuore dei vicoli, dove Gino Paoli trovò l'ispirazione per il soffitto viola de 'Il cielo in una stanza'. Ancora: dal 'mistero' della casa del poeta Riccardo Mannerini, con cui Faber scrisse alcuni testi (oltre ad abitare assieme e per vari mesi in Stradone Sant'Agostino), che ancora non è stata individuata con precisione dagli esperti, alla panchina di via Cecchi sulla quale, da giovani, De Scalzi, i fratelli Reverberi, Bruno Lauzi e Umberto Bindi trascorrevano le serate scambiandosi idee musicali; dalle friggitorie nel centro storico de 'A Cimma', canzone interamente in dialetto genovese di Faber dedicata al piatto tipico, al panificio 'Il Punto' in via Sottoripa dove uno scatto degli anni '60 immortalò Fabrizio insieme al figlio Cristiano; fino allo splendido borgo marinaro di Boccadasse, dove si trova ancora oggi la soffitta vicino al mare di 'C'era una volta una gatta'. Senza dimenticare 'Via del Campo', meta fissa per il giovane De André che passava da lì per recarsi al negozio di dischi 'Salvarani Mario', all'epoca uno dei primi a mettere in vetrina i dischi di rock targato Usa e quelli di Brassens. "Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior..." ricorda la targa commemorativa collocata proprio in piazza del Campo nel 2001.
IL COMMENTO
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