
In aula erano anche presenti il comandante dello yacht e uno degli amministratori (che si sono avvicendati nel tempo) della società Autumn Sailing Limited, proprietaria dell'imbarcazione. Gli altri due amministratori erano assenti.
Briatore non ha fatto alcun commento sul processo ma si è limitato a dire: ''L'Italia non è una nazione commerciale''. Nel corso dell'udienza, poi rinviata al 17 dicembre, hanno parlato i due pm Patrizia Petruzziello e Walter Cotugno che hanno ribadito gli argomenti già esposti nella richiesta di rinvio a giudizio e cioè che gli yacht, per avere le esenzioni fiscali, devono fare attività d'impresa ed essere registrati come tali.
Secondo l'accusa sarebbe stata simulata un'attività commerciale di noleggio che avrebbe consentito di utilizzare lo yacht,di proprietà della Autumn Sailing Limited con sede nelle isole Vergini Britanniche, per uso diportistico in acque territoriali italiane dal luglio 2006 al maggio 2010. L'altra accusa formulata dai pm nei confronti di Briatore, del comandante e di due amministratori è quella di avere destinato il carburante come esente dalle accise mentre avrebbe dovuto essere soggetto alle imposte.
I pm hanno poi fatto un cenno a una telefonata intercettata tra Briatore e un altro indagato avente per oggetto un suo aereo (con bandiera dell'isola di Mann) per il quale l'imprenditore si poneva il problema della relativa documentazione ai fini fiscali. Il megayacht fu sequestrato al largo della Spezia nel maggio 2010. Flavio Briatore, prima di allontanarsi dal palazzo di giustizia, ha detto: ''Abbiamo messo 14 appartamenti a disposizione degli alluvionati in Sardegna. Queste sono cose vere, reali''.
IL COMMENTO
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