cronaca

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Sottratta alla madre da polizia e servizi sociali mentre si trova all'asilo. Una bambina di 4 anni è stata prelevata ieri mattina da un istituto di Rapallo dopo che il tribunale per i minori ha stabilito che la piccola doveva essere affidata temporaneamente a una casa famiglia perché la madre non vuol lavorare.


La madre della bimba è di origini romene e risiede a Santa Margherita dove viene aiutata dai servizi sociali, gli stessi che ieri sono intervenuti insieme a poliziotti in borghese per prelevare la piccola. Sconcerto tra le maestre della struttura che raccontano come la bimba fosse sempre tenuta bene e accudita da sua madre.


E nell'ordinanza del tribunale si legge che la donna avrebbe operato "una strumentalizzazione della bimba per ottenere una casa comunale e benefici di vario genere".


In due anni l'asilo di Rapallo dove la piccola prelevata ieri per essere affidata ad una casa famiglia non ha mai ricevuto richieste di informazioni sulla bambina. Lo ha detto all'ANSA la direttrice dell'istituto Vittoria Brioschi. "Siamo caduti della nuvole", ha sottolineato, parlando della bambina di quattro anni come di una "leader" della sua classe. "E' una bimba socievolissima e ben integrata", ha aggiunto.


Nell'udienza fissata per il 30 gennaio davanti al giudice delegato del tribunale dei minori Giuliana Tondina la donna cui è stata tolta la figlia verrà accompagnata da un legale. Il giudice, al termine dell'udienza, indicherà un percorso che potrebbe portare anche alla restituzione della bimba, oggi affidata a una famiglia d'accoglienza, alla madre se quest'ultima si dimostrerà disponibile a impegnarsi in un percorso d'autonomia, a collaborare con i servizi sociali, a consentire il monitoraggio della condizione della figlia. Il legale della donna potrà chiedere al giudice perizie e ulteriore documentazione.

E in serata all’agenzia Ansa la mamma della piccola ha detto: "Ho sempre collaborato con i servizi sociali e sono sempre stata una mamma presente e molto impegnata per mia figlia. Lavoravo in nero per poter portare qualcosa in casa. Ho rifiutato il lavoro a Sestri Levante perché era un lavoro notturno e non potevo lasciare la bambina". "Sono in difficoltà. Chiedo che qualcuno mi aiuti, che mi diano un lavoro in regola che mi consenta di stare vicino alla mia bambina perché per me la cosa più importante, la felicità è stare vicino a mia figlia", ha proseguito la donna. "Se le cose dovessero peggiorare posso ancora tornare in Romania. Avrei preferito di no, ma almeno là ho una casa e posso stare con mia figlia", ha aggiunto.